Stalking in corsia: “Hai rivelato ad altri le mie patologie”. Perseguita il medico

Una tempesta di messaggi e insulti alla dottoressa che lo aveva in cura. Per l’uomo è scattato il divieto di avvicinamento alla professionista. Già ammonito dal questore, ieri è rimasto in silenzio davanti al giudice

Sulla vicenda hanno indagato gli uomini della polizia di Stato (foto d’archivio)

Sulla vicenda hanno indagato gli uomini della polizia di Stato (foto d’archivio)

Ferrara, 27 aprile 2024 – Quel paziente, negli ultimi mesi, si era trasformato in un incubo. La tempestava di messaggi ossessivi, alcuni con insulti pesanti, altri dal contenuto minatorio. Tra questi, anche uno in cui paventava di presentarsi sotto la sua abitazione e scatenare il putiferio.

Una situazione che aveva gettato un medico dell’ospedale di Cona in uno stato di ansia e timore per la propria incolumità, spingendola alla fine a denunciare quanto stava subendo. La segnalazione della vicenda alla polizia di Stato si è ben presto trasformata in un’inchiesta per stalking, culminata alcuni giorni fa nell’esecuzione a carico dell’indagato della misura del divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla persona offesa.

La vicenda terminata con il provvedimento emesso dal giudice prende le mosse nell’estate scorsa tra le mura del Sant’Anna. Protagonista è un quarantenne residente in provincia. L’indagato, stando a quanto emerso, avrebbe iniziato a perseguitare la dottoressa perché convinto che quest’ultima, che lo aveva in cura per alcune sue patologie, avesse rivelato ad altre persone dettagli personali riguardanti il suo stato di salute.

Da quel momento, avrebbe iniziato a bersagliarla di messaggi, alcuni inviati su Whatsapp e altri lasciati in segreteria telefonica. Il contenuto, una raffica di insulti e minacce, alcune delle quali dai contorni decisamente inquietanti. La goccia che ha fatto traboccare il vaso sarebbe un messaggio nel quale l’uomo si diceva intenzionato a provocare danni sotto casa della dottoressa. I primi episodi si sono verificati a luglio dell’anno scorso.

Il caso è arrivato rapidamente all’attenzione della questura e, già a settembre, l’indagato era stato raggiunto da un ammonimento firmato dal questore Salvatore Calabrese. Tutto ciò non è però bastato a calmarlo. La donna, ormai esasperata, ha bloccato il numero dell’indagato mentre gli investigatori della squadra mobile hanno raccolto tutti gli elementi utili per ricostruire i dettagli della situazione. Gli atti messi insieme dalla polizia sono poi stati presentati al giudice per le indagini preliminari, il quale ha emesso un divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla dottoressa. Il provvedimento è stato notificato dagli uomini della Mobile nei giorni scorsi.

Ieri mattina, l’uomo (assistito dall’avvocato Paolo Bicocchi, sostituito ieri in aula dal collega Giovanni Sorgato) è comparso davanti al gip Silvia Marini per l’interrogatorio di garanzia. L’indagato ha scelto di avvalersi della facoltà di non rispondere. Quello approdato ieri davanti al gip è l’ennesimo episodio di violenza che vede vittima il personale sanitario. Un tema di scottante attualità, al centro anche di un recente incontro in prefettura finalizzato a mettere un freno a un trend dai numeri decisamente preoccupanti.