Studenti a Roma sulle tracce della Storia

Il laboratorio didattico itinerante del dipartimento di Studi umanistici e l’incontro il sottosegretario alla Cultura Vittorio Sgarbi

Studenti a Roma sulle tracce della Storia

Studenti a Roma sulle tracce della Storia

di Francesco Franchella

"Noi lavoriamo sui frammenti: la totalità l’abbiamo persa per sempre". Le parole di Rachele Dubbini, docente di archeologia classica dell’Università di Ferrara, bene riassumono il senso della materia che insegna: partire dal frammento per ricostruire il contesto e quindi la Storia, con la ‘s’ maiuscola. Una vera impresa che, tuttavia, se affrontata direttamente sul campo, diventa più che possibile.

Ecco perché il dipartimento di Studi umanistici di Unife – e in particolare la cattedra di Dubbini, insieme a quella di ecologia preistorica del docente Marco Peresani – ha organizzato per le studentesse e gli studenti un viaggio-studio a Roma, terminato lo scorso venerdì: un laboratorio didattico itinerante a trecentosessanta gradi, che veramente solo l’Università di Ferrara offre agli studenti, soprattutto per il livello di interdisciplinarità. Così, alle lezioni di Rachele Dubbini sulla topografia romana e sul paesaggio dell’Appia Antica, unite alle spiegazioni in ambito classico di Patrizia Basso (docente di archeologia classica, Università di Verona), si sono alternate le spiegazioni di Marco Peresani sul territorio laziale in epoca preistorica, ma anche le osservazioni sulla stratigrafia dei contesti e dei materiali di Stefano Lugli (docente di geoarcheologia e processi formativi, Università di Modena e Reggio-Emilia). Agli studenti, inoltre, sono stati offerti spunti di botanica applicata all’iconografia antica, con Giovanna Bosi (docente di archeobotanica, Università di Modena e Reggio-Emilia) e, quindi, in letteratura greca e antropologia fisica, con Raffaella Cantore e Barbara Bramanti (rispettivamente, docenti di lingua e letteratura greca e di antropologia fisica di Unife).

Il team di docenti ha scortato i laureandi per le vie della capitale, muovendosi tra siti e musei – anche grazie all’organizzazione del tutor di archeologia classica (Unife), Roberto Guzzo - con la guida fondamentale di soprintendenti ed esperti. Il primo giorno, il gruppo si è recato a Casal de’ Pazzi, ultimo di una serie di siti pleistocenici ormai scomparsi. Quindi, gli studenti sono stati portati ai Mercati di Traiano e ai Fori imperiali, con particolare attenzione alle fasi tardo-antica e medievale. Giovedì, invece, è stata la volta del museo preistorico ed etnografico ‘Luigi Pigorini’, delle terme di Caracalla, del mausoleo di Cecilia Metella e della via Appia Antica (con Francesca Fiano, ricercatrice Unife): qui, infatti – dov’è stata individuata la presenza del Santuario di Marte Gradivo – si trova lo scavo ‘Appia Antica 39’ della cattedra di archeologia classica di Unife, che in estate darà avvio alla seconda campagna di scavo.

La mattinata di venerdì, quindi, è stata dedicata alla visita all’Ara Pacis, con un’insolita lezione sull’imponente apparato botanico che l’altare augusteo presenta. La conclusione del viaggio-studio si è svolta alla mostra ‘L’istante e l’Eternità’ (terme di Diocleziano), dove caso vuole che l’Università di Ferrara abbia incontrato il presidente di Ferrara Arte e sottosegretario alla Cultura, Vittorio Sgarbi, che ha deciso di unirsi agli studenti ascoltando le spiegazioni di Lugli e Dubbini, perché, in fondo, una delle più grandi verità è che, di imparare, non si finisce mai.