
West Nile, una vittima. Un paziente di 88 anni, residente a Copparo, è morto ieri nell’ospedale Sant’Anna di Cona, per una grave forma di encefalite che, come confermato dalle indagini di laboratorio, è riconducibile al virus West Nile. Il caso è stato comunicato all’Usl di Ferrara che ha tempestivamente attivato l’indagine epidemiologica. Massimo il livello d’attenzione, in questi giorni infatti sono state registrate persone positive a Modena ed anche a Ravenna. A partire dall’inizio del mese di luglio la sorveglianza attivata dalla Regione Emilia-Romagna nell’ambito del Piano Regionale Arbovirosi 2022 ha evidenziato la presenza del virus West Nile in zanzare campionate in alcune province (Piacenza, Parma, Reggio Emilia, Modena e Ferrara) e a Modena, alcuni giorni fa, si è registrato il primo caso di malattia in un cittadino. Il virus West Nile è endemico, presente in maniera stabile nelle regioni del bacino padano. Il suo ciclo di moltiplicazione si sviluppa fra alcune specie di uccelli e le zanzare comuni. L’uomo, come pure i cavalli, viene infettato tramite punture di zanzare e non è in grado di trasmettere l’infezione ad altre persone. Il contatto con il virus di solito causa un’infezione che decorre senza sintomi. In alcuni casi può però svilupparsi la malattia West Nile Disease. Di rado e in persone debilitate si può arrivare a gravi forme neurologiche che richiedono il ricovero in ospedale e che possono condurre al decesso. Il West Nile Virus è stato isolato per la prima volta nel 1937 in Uganda, nel distretto West Nile. È diffuso in Africa, Asia occidentale, Europa, Australia e America. Ma negli ultimi anni sta circolando in Italia, soprattutto al Nord. Il periodo di incubazione dal momento della puntura della zanzara infetta varia fra 2 e 14 giorni, ma può essere anche di 21 giorni nei soggetti con deficit a carico del sistema immunitario. La maggior parte delle persone infette – spiega il sito dell’Istituto Superiore di Sanità (Iss) – non mostra alcun sintomo. Fra i casi sintomatici, il 20% presenta sintomi leggeri come febbre, mal di testa, nausea, vomito, sfoghi cutanei. I sintomi più gravi si presentano in media in meno dell’1% delle persone infette, in genere anziani o soggetti debilitati, e comprendono febbre alta, forti mal di testa, debolezza muscolare, fino alla paralisi e al coma. Nella maggior parte dei casi, i sintomi scompaiono da soli dopo qualche giorno o possono protrarsi per qualche settimana. Nei casi più gravi è necessario il ricovero in ospedale. Non esiste un vaccino per la febbre West Nile. Tra le misure di prevenzione, l’attuazione degli interventi di lotta antilarvale di competenza dei Comuni.
Mario Bovenzi