
Esercito e carabinieri in zona stazione foto d’archivio Businesspress
Ancora un processo sullo spaccio in zona stazione con qualche ‘vecchia conoscenza’ al banco degli imputati. Dopo le operazioni Wall Street e Signal (quest’ultima l’attività più articolata che ha portato a condanne in due gradi di giudizio per associazione mafiosa), ecco che un’altra maxi inchiesta si appresta ad approdare in dibattimento. L’udienza preliminare di ieri ha segnato un primo punto di svolta per l’attività investigativa coordinata dal pubblico ministero Isabella Cavallari che ha messo sotto la lente fatti risalenti al periodo tra il settembre del 2018 e la primavera del 2019.
Quindici gli imputati, tutti nigeriani. Tra loro spiccano diversi personaggi noti alle cronache, come ad esempio Shaka Abubakar detto Chako, già condannato in Appello in quanto ritenuto un pezzo grosso del clan dei Vikings, Stephen Oboh, esponente del clan rivale degli Eye e vittima del tentato omicidio col machete di via Morata (attualmente irreperibile) e Victor Chukujekwu Obileme, a processo in corte d’Assise per l’omicidio del connazionale Solomon Okocha, trovato senza vita lungo l’Adriatica con la pancia piena di ovuli di eroina. Gli altri imputati sono Sani Ahmed, Aisosa Ajayi, Hassan Braimah, Edosa Idehen, Ben Izaka, Jude Jacob, George Monegameh, Sunday Monegameh, Isaac Oboh, Efe Omoruyi, Peter Shedrack e Lucky Uwadia. Tra le contestazioni, formulate a vario titolo, figurano una rapina ai danni di connazionali al circolo D-Verso di via Modena e oltre duecento episodi di spaccio, principalmente di cocaina, eroina e marijuana.
Nel primo pomeriggio di ieri, si è conclusa l’udienza preliminare davanti al gup Danilo Russo. Le strade degli imputati si sono divise. Per otto di essi (tra cui Stephen Oboh) è stato disposto il non luogo a procedere in quanto irreperibili (il giudice ne ha però ordinato le ricerche). Per i restanti sette (tra cui Obileme e Abubakar) è stato invece disposto il rinvio a giudizio, con prima udienza dibattimentale fissata per il 4 marzo davanti al giudice Rosalba Cornacchia.
Per quanto riguarda la droga, la procura contesta una lunga serie di episodi di detenzione e spaccio di stupefacenti avvenuti tra il maggio e il giugno del 2019. Si parla di detenzione di droga per poi spacciarla, di cessioni di sostanza (in certi casi quantitativi modici, in altri indeterminati) a clienti o, in qualche caso, di acquisto da altri compiutati allo scopo di smerciarla. Oltre allo spaccio, figura anche l’imputazione per la rapina del D-Verso. Per quell’episodio, risalente dal 24 settembre del 2018, sotto accusa erano finiti in tre: George Monegameh, Ben Izaka e Isaac Oboh. Quella sera, secondo gli inquirenti, avrebbero aggredito Felix Tuesday (altro imputato nel processo mafia nigeriana e stavolta persona offesa) con coltello, bottiglie, calci e pugni rubandogli i cento euro che teneva nella tasca dei pantaloni. Lo stesso giorno avrebbero rapinato il presidente del circolo, minacciandolo con un coltello e impossessandosi dei duemila euro presenti in cassa.
Federico Malavasi