REDAZIONE FERRARA

Veglione di sangue al Barco. Lite e coltellate a Capodanno. In due a processo per l’aggressione

La discussione sfociata in violenza ha coinvolto tre persone che partecipavano a una festa in un condominio. Si sono affrontati in cortile e dopo insulti omofobi è spuntata una lama. Ieri l’udienza predibattimentale.

È finito in un’aula di giustizia il veglione di sangue che si è consumato due anni fa nel cortile di un condominio del Barco. Quella notte, una lite scoppiata tra partecipanti a due differenti feste di Capodanno si era ‘risolta’ a coltellate. Per quei fatti sono finiti a processo un 52enne di origini campane e una 42enne ucraina. I due sono accusati di lesioni in concorso, mentre il 52enne deve rispondere anche del possesso del coltello con il quale ha colpito il rivale al culmine dell’alterco. La vittima aveva riportato diverse ferite alle gambe, giudicate guaribili in dodici giorni. La vicenda è approdata ieri mattina in udienza predibattimentale davanti al giudice Rosalba Cornacchia.

I fatti. L’aggressione al centro del procedimento risale alla notte di capodanno di due anni fa. Gli imputati e la persona offesa partecipavano a due diverse feste di Capodanno in una palazzina di via Grosoli quando, all’ingresso del condominio, hanno iniziato a litigare. In particolare, secondo l’accusa, la 42enne avrebbe iniziato a insultare pesantemente la vittima con appellativi omofobi per poi prenderla a schiaffi e strappargli la maglia. Nello stesso frangente, il 52enne sarebbe intervenuto a supporto della donna impugnando il grosso coltello. A quel punto, accorgendosi del degenerare della situazione, il malcapitato avrebbe tentato di fuggire, ma senza successo. La sua corsa nella direzione del parcheggio del condominio si è conclusa quasi subito quando, dopo essere scivolato, è stato raggiunto dal campano e dall’ucraina. Lì la situazione è sfuggita completamente al controllo. Mentre la donna cercava di tenerlo fermo, l’uomo lo avrebbe colpito più volte con il coltello, causandogli ferite all’anca e a un ginocchio.

Subito dopo la violenta lite sono partite le indagini finalizzate a ricostruire nel dettaglio i fatti. Conclusi gli accertamenti, la procura ha emesso un decreto di citazione diretta a giudizio per i due imputati. Entrambi, si diceva, sono accusati di lesioni aggravate nei confronti del rivale. Al campano viene inoltre contestato di aver portato fuori casa quel coltello lungo ben 24 centimetri. Il caso è arrivato ieri mattina in tribunale, ma l’udienza è stata immediatamente rinviata per un vizio di notifica. Si tornerà quindi in aula il 14 gennaio per la discussione dell’udienza predibattimentale.

Federico Malavasi