
L’azienda: "Il nostro nuovo prodotto è in linea con la sostenibilità". Rabboni (Uglm): "Il territorio reagisca per trattenere centese l’azienda". .
di Laura Guerra Crisi e speranze per Vm Motori: tra progetti, cassa integrazione e un futuro con molti punti interrogativi. La situazione in Vm continua a essere caratterizzata da incertezze e attese. Mentre l’azienda porta avanti i progetti già annunciati, come i tre motori presentati alla fiera Eima di Bologna, resta ancora in sospeso la questione della vendita, un nodo che si trascina ormai da tempo e che lascia i lavoratori in uno stato di perenne attesa. E intanto nell’azienda di Cento è nato anche un altro motore, stavolta marino. "Vm Motori ha recentemente presentato l’ultima aggiunta alla sua gamma di motori marini, il Vm MR504, ora disponibile con trasmissione ZF Sail Drive – dicono dall’azienda – Questo motore innovativo, presentato al 64° Salone nautico di Genova, è progettato per soddisfare le esigenze dei marinai moderni e degli appassionati di catamarani. In linea con l’impegno di Vm per la sostenibilità, il MR504 è approvato per l’uso con carburante HVO 100, un’alternativa diesel rinnovabile. Questa approvazione sottolinea le credenziali ecologiche del motore, rendendolo una scelta responsabile per l’ambiente". "Questo motore rientra nella programmazione di Vm, un progetto annunciato che si concretizza – commenta Marco Rabboni, segretario provinciale Uglm – per quanto riguarda l’andamento generale dell’azienda, invece, si prosegue con la cassa integrazione come era stato previsto fino a metà 2025. I tre motori presentati all’Eima avevano dato molto interesse ma, parallelamente, continuiamo sempre ad attendere quel che sarà per Vm e cioè se la vendita che dicono essere imminente lo sarà realmente visto che attendiamo da tempo di sapere. La speranza è che si concretizzi nel più breve tempo possibile". Ed entra nel merito. "E’ difficile fare investimenti in questa situazione di incertezza – prosegue – sicuramente la trattativa è in atto ma ormai è un anno che se ne parla. E’ giusto mantenere sempre una certa pressione anche se ormai l’azienda è stata ridotta. In qualche anno infatti, da 1.500 lavoratori si è passati a circa 300. Non siamo più una grande realtà ma di certo teniamo botta e c’è professionalità. Se davvero ci sarà la vendita, poi, sarà da capire quali saranno i piani industriali e se potranno avere un oggettivo concreto sviluppo in futuro o se si tratta di un operazione speculativa. Ora siamo in una situazione stagnante". Si ritorna, poi, sulla cassa integrazione, che persiste da diversi mesi e che è ordinaria per contrazioni di mercato. "Sono 215 persone tra cui 42 impiegati e tecnici – dice –, in aprile sarà dal 14 al 17 e dal 28 al 30. Attualmente però c’è una forma di disagio perché in alcuni settori, dopo la fuoriuscita di molti, ormai le maestranze sono ridotte. In certi settori si lavora a ranghi serrati e in un clima di incertezza". E si fa profondo. "La Vm diventa un discorso di cuore, di emozioni – ci dice – è l’azienda più storica ancora in vita che vuole tornare a volare. L’auspicio, il desiderio è che il tessuto socio-economico del territorio sia in grado, casomai, di assorbire questa sua figlia. In caso se ne ansasse, andrebbe via oltre a un’azienda, anche un pezzo di storia. Sarebbe bello che il territorio reagisse con tutte le sue possibilità per far rimanere centese l’azienda".