Auditorium del Conservatorio di Ferrara, lavori al via: "Chiuso da 30 anni, una svolta epocale"

Parte il cantiere che restituirà alla città la struttura del Conservatorio. La soddisfazione della direttrice: "Un luogo da sempre nel cuore". Il finanziamento supera i due milioni, lo spazio verrà aperto tra un anno

Annamaria Maggese, direttrice del Frescobaldi, e Mario Donazzi

Annamaria Maggese, direttrice del Frescobaldi, e Mario Donazzi

Ferrara, 28 giugno 2023 –  Il suono del silenzio tra quelle pareti così alte che sembrano perdersi nel soffitto è durato 30 anni. Niente musica, voci di studenti, applausi a benedire magari il successo di un concerto. Da 30 anni l’auditorium del conservatorio Frescobaldi, inaugurato nel tempo lontano del 1939, è chiuso.

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Fino all’inizio degli anni ‘90 ospitava concerti ed eventi promossi dal Conservatorio e dalle istituzioni della città. Poi un brusco stop, la musica si spegne nel 1993 per – così si legge – lavori di adeguamento alle nuove normative e per il restauro. Nel 2012 – maggio, sisma dell’Emilia – l’ultima mazzata. Una crepa taglia longitudinalmente il soffitto. Le porte si chiudono su un mondo, uno spazio simbolo della città.

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L’altro giorno la svolta, che si può definire epocale dopo un’attesa che sembrava non avere fine. Sono apparsi davanti al conservatorio i cartelli di divieto di sosta, da 48 ore o poco più l’area è un cantiere. L’ingresso è consentito solo da vicolo Laurenti, chiuso l’accesso su Largo Antonioni. "Una svolta epocale", ribadisce Annamaria Maggese, direttrice del Frescobaldi. Al suo fianco ci sono – in quello spazio dove le voci risuonano di nuovo ovattate tra la polvere – Laura Previati, dirigente, e Mario Donazzi, coadiutore. "L’auditorium – sottolinea con orgoglio – è un luogo fondamentale per la produzione artistica dell’istituto. Il cantiere restituirà al Conservatorio e alla città questo spazio realizzato negli anni Trenta dall’ingegner Savonuzzi". Le sedie sono affastellate, l’organo è stato smontato, le canne poggiate sul pavimento. In fondo la scalinata per salire in galleria. Mario Donazzi si affaccia nello specchio di luce del guardaroba. E’ felice, una felicità che si traduce in numeri.

Il progetto grazie all’assegnazione all’istituto del finanziamento del Mur di 2.022.351 euro. L’atto per lo stanziamento è stato firmato nel 2022 con Cassa Depositi e Prestiti Spa. Il Conservatorio ha stipulato una convenzione con il ministero delle Infrastrutture e della Mobilità sostenibili – Provveditorato Interregionale Opere Pubbliche Lombardia ed Emilia-Romagna. Anche l’imponente organo Ruffatti sarà restaurato, se ne occuperà la ‘Fratelli Ruffatti costruttori e restauratori d’organi a canne’ di Padova. Il progetto porta la firma di un gruppo di lavoro guidato dall’architetto Gianni Pirani. Lo studio acustico sarà del prof Nicola Prodi, dipartimento d’ingegneria dell’Università. "Molti, tra amici e colleghi – riprende la direttrice – hanno ricordi densi e indelebili legati all’auditorium, un luogo del cuore. Vederlo sventrato ci ha rattristati, perché non più liberi di aprire la dimora della musica alla città, ma ci ha dato energie insperate per portare avanti il compito di farlo rivivere e dargli vesti rinnovate". Per terminare i lavori ci vorrà un anno, per varcare di nuovo l’ingresso dell’auditorium, che potrà ospitare fino a 240 posti, bisognerà attendere ancora. Le prime note tra la fine del 2024 e l’inizio del 2025. Saranno applausi.