MANUEL SPADAZZI
Cronaca

Discoteche in Riviera romagnola, quali sono quelle aperte: "C’è ancora voglia di ballare"

Tante le disco che negli anni hanno chiuso, altre si sono trasformate. Ma c’è anche chi resiste

Una delle piste da ballo della discoteca Paradiso di Rimini (Foto di Manuel Migliorini)

Una delle piste da ballo della discoteca Paradiso di Rimini (Foto di Manuel Migliorini)

Rimini, 26 giugno 2023 – Quando andavamo in Paradiso. E al Velvet, all’Echoes, all’Ecu, alla Mecca. Nomi che evocano l’epoca d’oro delle discoteche della Riviera, quando le notti sembravano non finire mai e la Romagna era la capitale del divertimento, in Italia e in Europa. C’è crisi, oggi, nel mondo della notte. Ma in Romagna – che quel mondo l’ha inventato, ben prima di Ibiza – la voglia di ballare non è finita. Bastava esserci, qualche sera fa, alla riapertura del Pineta di Milano Marittima, per tanti anni ‘culla’ dei vip e della dolce vita in Riviera. Ragazze e ragazzi, ‘tiratissimi’, in fila per entrare. La musica che fa battere il cuore e i ricordi. Dopo le ultime, travagliate gestioni e l’asta per assegnare il locale, il Pineta è ripartito sotto la guida del gruppo Just Cavalli di Milano, che già gestisce il Just Me all’ombra della Madonnina. Una rinascita in grande stile per la discoteca di Milano Marittima, che adesso si chiama JPineta e promette un’estate di feste e grandi ospiti.

La notte chiama, e la Riviera risponde. Fervono gli ultimi lavori al Woodpecker, un altro locale che ha fatto la storia di Milano Marittima e della Romagna. Una storia iniziata nel lontano 1952, quando la discoteca aprì come night club. La mitica cupola, la pista da ballo attorniata dalla piscina. Un luogo da sogno, che ha ispirato scene di film (ricordate Stefania Sandrelli in Io la conoscevo bene) e documentari sul mondo delle discoteche. Che ha stimolato la fantasia di Blu, il celebre street artist che ha usato la cupola come ‘tela’ per un gigantesco murales. Un simbolo, il Woodpecker, che tornerà presto in pista dopo tanti, troppi anni di oblio. La cupola si prepara a risplendere come un tempo: il locale di Milano Marittima riaprirà come discoteca alla fine di giugno.

A Rimini tornerà a ‘sventolare’ – ma solo per una notte – il Bandiera gialla. Ma sarà solo un amarcord. Un grande evento in omaggio alla discoteca che il compianto produttore televisivo Bibi Ballandi aprì nel 1983. Un tributo in musica al locale sulla collina di Covignano, che è stato capace di ‘inventare’ un modo diverso di fare divertimento e ha portato (grazie a Ballandi) tanti programmi televisivi a Rimini. Il Bandiera gialla è chiuso da molti anni, proprio come il Paradiso, lo storico tempio della notte che con Gianni Fabbri è stato, per decenni, uno dei locali che hanno segnato l’epoca d’oro delle discoteche italiane. Chiuso dal 2011, venduto all’asta nel 2018 per un milione di euro, il Paradiso presto sarà demolito per fare spazio a un nuovo centro per l’arte, la cultura e i congressi. Ma i ‘segni’ di quello che è stato il Paradiso (per Rimini e per l’Italia intera) non mancheranno nel nuovo complesso, i cui lavori dovrebbero partire già in estate.

È la storia toccata ad altri locali storici della Riviera. Sono finiti all’asta, in questi anni, l’Ecu (il prossimo tentativo di vendita a fine luglio), l’Io e altri. È stato demolito l’Echoes a Misano, per far posto a un parco per i motori. A Rimini, solo per citarne alcuni, il Barcellona è diventato un condominio e il Velvet sulla collina di Sant’Aquilina è andato giù per fare spazio a un birrificio e un ristorante, Baldoria. Ma la lista delle discoteche chiuse o demolite è lunga. Una cinquantina i locali che hanno chiuso, solo nel Riminese, negli ultimi vent’anni.

"Ma non è vero che il pubblico non ha più voglia di ballare – assicura Gianni Indino, presidente riminese e regionale del Silb (il sindacato dei locali da ballo di Confcommercio) – Purtroppo negli ultimi anni al mondo della notte sono stati inferti colpi durissimi: la concorrenza sleale di feste abusive e locali che si improvvisano disco senza avere licenze e permessi, le limitazioni imposte dall’emergenza Covid". Ma c’è chi resiste, anche a Rimini. E rilancia. Come Enrico Galli, titolare del Cocoricò di Riccione e dell’Altromondo di Rimini, due locali che non hanno bisogno di molte presentazioni. Alle serate al ‘Cocco’ e all’Altromondo, Galli affiancherà anche quest’anno quelle della Rimini beach arena, il festival sulla spiaggia di Miramare.