Sasso Fratino è patrimonio dell’Unesco

Luca Santini: "Un grande risultato per tutto il territorio dell’appennino tosco-romagnolo"

Il bosco all’interno del parco (foto Bandini)

Il bosco all’interno del parco (foto Bandini)

Forlì, 8 luglio 2017 – Sasso Fratino è diventato patrimonio mondiale dell’Unesco. La prima riserva integrale istituita in Italia nel lontano 1959 e che si trova all’interno del Parco nazionale delle Foreste casentinesi monte Falterona e Campigna, più precisamente nei comuni di Santa Sofia e Bagno di Romagna, da ieri si può fregiare ufficialmente del prestigioso riconoscimento che la Commissione per il patrimonio mondiale riunita in Polonia a Cracovia ha attribuito a Sasso Fratino e alle foreste di faggi antichi di 12 paesi europei tra i quali appunto l’Italia.

«Un grande risultato per tutto il territorio dell’appennino tosco-romagnolo – commenta a caldo il presidente del Parco Luca Santini – reso possibile dal lavoro di tutta la struttura dell’ente, dei due direttori che si sono succeduti Giorgio Boscagli e Sergio Paglialunga, del professor Gianluca Piovesan dell’Università della Tuscia e dell’Ufficio territoriale biodiversità del Corpo forestale. E’ stato un percorso difficile iniziato nel 2015, ma in soli due anni siamo arrivati a questo riconoscimento straordinario. Sono personalmente orgoglioso di aver contribuito dall’inizio alla fine a questo storico risultato così come è accaduto per la carta europea del turismo sostenibile. Il nostro parco ora ha una valenza europea e mondiale».