Centri commerciali Ravaldino e via Curiel chiusi L’ira dei titolari: "Perché alcuni sì e altri no?"

Incassi mancati nel weekend del Black Friday. Le attività: "Che delusione, sono giornate importanti per gli affari"

di Stefano Benzoni

Sono delusi e amareggiati i titolari di negozi in due aree commerciali, Ravaldino e via Curiel, a causa della nuova ordinanza regionale, resa nota solo nel pomeriggio di ieri, impedirà per il quarto fine settimana di fila, l’apertura di queste attività sabato e domenica. La decisione non ha mancato di suscitare proteste e polemiche perché in un weekend particolarmente fruttuoso, come quello a seguito del Black Friday, erano in molti a sperare in un incasso importante, piccola e magra consolazione a fronte delle tante chiusure di questi mesi. Ed invece no. Contrariamente a quanto accaduto nel primo fine settimana di novembre, quando sembrava che i negozi di queste aree dovessero restare chiusi mentre poi grazie alla disponibilità del sindaco, dell’assessore Cintorino e dei alcuni funzionari comunali riuscirono a tenere aperto, questa volta le serrande resteranno abbassate: "Certe decisioni ti fanno passare la voglia di metterti in proprio, molto meglio fare il dipendente – accenna delusa Elisa Valentini, dall’aprile 2017 titolare insieme alla sorella Chiara del negozio di ottica ‘Queens’ proprio nel centro commerciale di Ravaldino – viviamo proprio nel paese delle ingiustizie dove si fanno le cose per dare i contentini e questa volta ad avere il contentino saranno i negozi dei centri storici. Nulla contro di loro, ma perché loro possono tenere aperti e noi no? E poi è mai possibile che questa decisione ci venga comunicata nel pomeriggio del giorno prima quando c’erano già in calendario appuntamenti, consegne e visite di clienti? Mi sembra una decisione molto ingiusta. Noi non possiamo lavorare, in compenso le bollette continuano ad arrivare ed il 30 dovremo pagare il secondo acconto sulle tasse. Questi ovviamente sono soldi che pretendono anche se nei primi sei mesi dell’anno abbiamo avuto un calo del 30%". Ad essere arrabbiata è anche Loredana Bagnara, titolare dal 1984 della profumeria e centro estetico ‘Dolce Vita’ nell’area di Via Curiel: "Perché altri negozi possono tenere aperto e noi no? Chi mi dà indietro i soldi di un sabato di mancato guadagno? Ho 11 dipendenti e quello del sabato di solito è un incasso che pesa nel bilancio della settimana. Sono veramente amareggiata e dispiaciuta. Fra l’altro proprio nei giorni del Black Friday, in una giornata dove tante persone non lavorano e quindi si dedicano a spese ed acquisti. Sarebbe stato più giusto o far aprire, o tenere chiusi tutti, ma così... Quello che pare non riescano a capire è che noi non siamo un centro commerciale, ma un agglomerato di negozi tutti all’aperto. Sono proprio delusa".

Sulla stessa linea d’onda di Loredana è anche Marcella Briganti, titolare del negozio ModaPiù sempre in via Curiel. Che fra l’altro vive una situazione ancor più paradossale: "Io devo stare chiusa, ma è possibile che gli altri due negozi ModaPiù di corso della Repubblica e di corso Garibaldi possano restare aperti non solo sabato ma anche domenica? Sono presa dallo sconforto e non ci capacitiamo di questa decisione. In più tutto è uscito solo nel pomeriggio e quando chiami qualcuno per avere informazioni e chiarificazioni non si ottiene nessuna risposta, né dalla Regione, né dal Comune, né dai Vigili Urbani che non si prendono la responsabilità di darci un indirizzo. Mi sembra una grande eresia. Fra l’altro non essendo in zona rossa non potremo nemmeno avere aiuti. Sono veramente sconfortata".