MATTEO BONDI
Cronaca

Bertinoro punta sul vino. Lancerà il Museo del Gusto

Le cantine dell’ex seminario ospiteranno la Riserva Storica del Sangiovese. Allegni: "L’ufficio del turismo, dove si trova ora, non è adatto alla conservazione".

Le cantine dell’ex seminario ospiteranno la Riserva Storica del Sangiovese. Allegni: "L’ufficio del turismo, dove si trova ora, non è adatto alla conservazione".

Le cantine dell’ex seminario ospiteranno la Riserva Storica del Sangiovese. Allegni: "L’ufficio del turismo, dove si trova ora, non è adatto alla conservazione".

Le cantine che si trovano nei sotterranei dell’ex seminario di Bertinoro diventeranno entro la fine dell’anno la nuova sede della Riserva Storica del Sangiovese di Romagna. Nascerà così il nuovo Museo del Gusto dedicato al vino. "Il luogo dove si trova ora, negli spazi dell’ufficio del turismo, non è del tutto adatto alla conservazione – afferma l’assessora alla cultura, Sara Londrillo –, per questo si è pensato di poter utilizzare gli spazi di quella che viene definita la cantina del Vescovo". Grazie ad un finanziamento regionale di circa 200.000 euro è stato redatto un progetto di fattibilità, che adesso è al vaglio della Soprintendenza per l’ok definitivo. "Opereremo un intervento conservativo della struttura – spiega Marika Medri, responsabile dell’ufficio di piano –, realizzando un accesso in sicurezza e tutta l’impiantistica necessaria, oltre alla pavimentazione del locale". Il parere dovrebbe arrivare entro il mese di aprile, dando modo agli uffici di procedere con l’affidamento dei lavori e l’inizio del cantiere entro l’estate. Il nuovo contenitore della Riserva Storica ha trovato l’apprezzamento dell’associazione Vignaioli.

"Di quest’idea si parlava da diverso tempo – conclude la sindaca, Gessica Allegni (in foto, insieme a Londrillo) –. L’abbiamo ripresa quando ci siamo insediati in collaborazione con il Centro Universitario, nel consiglio sedeva Giovanni Bissoni. Proprio a lui mi piacerebbe che venisse intitolato il nuovo Museo del Gusto una volta finiti i lavori". Si tratta delle cantine dell’antico monastero benedettino del Corpus Domini. Realizzate alla fine del Cinquecento, quando l’intero complesso fu oggetto di un ampliamento e sistemazione in ottemperanza delle norme emanate dal Concilio di Trento in materia di clausura. Le dimensioni della cantina (oltre 100 metri quadri) erano giustificate dall’importanza economica del Monastero stesso. Nel 1797, a seguito dell’occupazione napoleonica della Romagna, l’ordine delle Monache Benedettine del Corpus Domini fu soppresso e il Monastero fu chiuso. Dopo la Restaurazione, nel 1817, Francesco Bencivenni, vescovo di Bertinoro, decise di trasferire il seminario diocesano negli spazi dell’ex Monastero. Recuperando numerose proprietà fondiarie appartenute al Monastero, le cantine tornarono ad essere usate per la vinificazione.

È in quest’epoca che la coltivazione della vite prende piede e si afferma su tutto il territorio dell’allora Diocesi di Bertinoro, arrivando ad un ‘surplus’ che era posto a disposizione sul mercato per le altre diocesi della Romagna. La produzione continuò sostanzialmente fino all’inizio degli anni Sessanta del secolo scorso, quando progressivamente gli spazi delle cantine caddero in disuso con la cessazione dell’esistenza del Seminario e poi con la confluenza della Diocesi di Bertinoro nella Diocesi di Forlì-Bertinoro.

Matteo Bondi