MATTEO BONDI
Cronaca

Boom di supermercati. Tra i 36 presenti e i 22 in arrivo, così Forlì sta cambiando

I dati dell’ufficio urbanistica del Comune segnalano l’aumento degli ultimi anni. Ma non tutti li apprezzano: tra le strade rallentate e le abitudini diverse, il centro storico si è svuotato.

I dati dell’ufficio urbanistica del Comune segnalano l’aumento degli ultimi anni. Ma non tutti li apprezzano: tra le strade rallentate e le abitudini diverse, il centro storico si è svuotato.

I dati dell’ufficio urbanistica del Comune segnalano l’aumento degli ultimi anni. Ma non tutti li apprezzano: tra le strade rallentate e le abitudini diverse, il centro storico si è svuotato.

Nel corso degli ultimi anni ne sono sorti tanti, dal superstore del Ronco ai vari Md, Eurospin, Aldi in via Bertini, ma non solo, tornando su viale Roma, come non citare la Lidl di recente inaugurazione, senza contare quelli ‘storici’ come la Coop di via Curiel o il Conad di viale Risorgimento. I supermercati sono stati anche al centro della cronaca politica di questa città, a partire dalle 91 aree di potenziale insediamento commerciale previste in un piano urbanistico, nel 2017 licenziato dalla giunta di centrosinistra guidata del sindaco Davide Drei, passando dalle proteste del Comitato Nomegastore che si oppose all’arrivo di Esselunga in via Bertini, arrivando all’approvazione del nuovo insediamento del Polo H, ultimo atto della prima giunta di centrodestra, guidata dal sindaco Gian Luca Zattini, nel maggio del 2024.

Ma quanti sono i supermercati presenti in città? La risposta ci è stata fornita dall’ufficio urbanistica del Comune: attualmente sono 36. Non sono tutti uguali naturalmente. Il più grande in assoluto, per metratura, è lo Spazio Conad al Centro Commerciale Punta di Ferro, con una superficie di vendita superiore ai 2.501 metri quadri. In questo caso vengono definite ‘grandi strutture’, e ne abbiamo una. Come una sola è la ‘struttura medio grande’ presente in città, sempre Conad, quella nuova, citata all’inizio, del Ronco. In questo caso si tratta di una superficie di vendita superiore ai 1.500 metri quadri. Le restanti 34 ‘strutture medie’ presenti a Forlì sono quelle che partono da 251 metri quadri e arrivano fino a 1.500. A queste 36 strutture di vendita alimentare presto se ne aggiungeranno altre. Il primo a tagliare il traguardo sarà l’Esselunga che, sfrattata da via Bertini, ha trovato casa, con un nuovo progetto, all’incrocio tra la via Ravegnana e via Bonaparte. Poi ne potrebbero arrivare altri 21 di supermercati, 22 considerando anche Esselunga, con una superficie di vendita che varia tra i 250 e i 1.500 metri quadri, la metratura dipende dal progetto che è stato presentato e autorizzato. Si tratta di quei supermercati che rientrano in piani di sviluppo già approvati negli anni passati. Di questi, 9 potrebbero sorgere in edifici già esistenti a cui verrebbe consentito il cambio d’uso, altri 13 invece sarebbero di nuova costruzione.

Il condizionale è d’obbligo perché si tratta di ipotesi, che hanno trovato l’approvazione dell’amministrazione comunale, ma che prevedono una certa duttilità: in pratica si potrebbe fare anche vendita alimentare, ma non è detto che il progetto finale la preveda, preferendo del commerciale non alimentare o del terziario. Potrebbe anche succedere che non si costruisca niente. Dopo la data del maggio dello scorso anno, le regole sono cambiate. All’interno del Piano Urbanistico Generale, che dovrebbe venire licenziato il prossimo anno, si troveranno le regole per poter rigenerare spazi della città: quindi i supermercati si potranno anche realizzare, ma solo andando a modificare luoghi già urbanizzati della città, quindi senza usare nuovo suolo.

Per esempio, nell’ex centrale avicola che si trova ad angolo tra viale Risorgimento e viale dell’Appennino, potrebbe venire costruita la nuova sede del Conad che ora si trova proprio lì di fianco. Come i supermercati e i centri commerciali abbiano cambiato le nostre abitudini e la stessa struttura urbana della città, è sotto gli occhi di tutti, con un centro storico svuotato dai piccoli negozi di vicinato, soprattutto alimentari – ma questo succede anche negli altri quartieri – e arterie stradali intasate e rallentate dalla concentrazione di clienti che usufruiscono dei centri presenti in quelle vie. Percorrere via Bertini in alcuni momenti della giornata significa apprestarsi a farla a passo d’uomo, la situazione di viale Roma, invece, è ancor più emblematica: al già sostenuto traffico che la strada riceveva, si sono aggiunti i rallentamenti dovuti agli ingressi e alle uscite dai parcheggi della Lidl e del Conad, il cui ingresso ufficiale è su via Pietro Zangheri, ma il cui traffico si riversa, dopo 30 metri, sulla rotatoria all’incrocio con viale Roma.