Capodanno di speranza, torna la Marcia della Pace

Domani in duomo la messa di ringraziamento celebrata dal vescovo Corazza, che poi domenica condurrà il corteo da San Mercuriale fino alla Cattedrale

Capodanno di speranza,  torna la Marcia della Pace

Capodanno di speranza, torna la Marcia della Pace

di Alessandro Rondoni

Il vescovo di Forlì-Bertinoro mons. Livio Corazza presiederà domani alle 17.30 la messa di ringraziamento per l’anno che sta per concludersi e il canto del Te Deum. Domenica 1° gennaio, poi, si svolgerà la tradizionale Marcia della Pace, proposta dal Centro diocesano per la pastorale sociale. Il ritrovo sarà alle 16 davanti alla basilica di San Mercuriale, in piazza Saffi, e alle 16.30 verrà consegnato alle autorità il messaggio di Papa Francesco per la 56ª Giornata mondiale della pace dal titolo ‘Nessuno può salvarsi da solo. Ripartire dal Covid-19 per tracciare insieme sentieri di pace’.

Seguirà il corteo che alle 17 arriverà in Cattedrale, dove verranno presentati alcuni brani del messaggio e, alle 17.30, sarà celebrata dal vescovo la messa del primo giorno del nuovo anno nella festa di Maria Santissima Madre di Dio. In duomo mons. Corazza ha presieduto pure la messa della notte di Natale e nell’omelia ha ricordato anche chi soffre e quanti vivono il dramma della guerra.

"In questo tempo – ha detto rivolgendosi ai fedeli –, la notte si è fatta ancora più fitta. Per la prima volta viviamo, dopo la seconda guerra mondiale, in un clima di guerra. Più notte di così... Ma Dio non ha avuto paura di condividere l’estrema fragilità umana". Il vescovo ha ricordato "la tristezza" che ha visto negli occhi degli orchestrali della Radio Nazionale dell’Ucraina di Kiev quando sono giunti sul palco del teatro Diego Fabbri, per il concerto di Natale lo scorso 20 dicembre: "Mi hanno davvero impressionato. Erano appena arrivati da Kiev, viaggiando tutta la notte. La tristezza degli occhi non era dovuta solo alla stanchezza, ma al carico di sofferenza e di preoccupazione per i famigliari che hanno lasciato a casa. Tristezza a causa della guerra che stanno subendo".

Lanciando poi un messaggio di speranza a tutti, perché "la novità di Cristo si fa presente nella vita degli uomini d’oggi; basta una luce, anche piccola, per far scappare le tenebre", il vescovo ha ricordato qual è lo scopo del Natale: "Illuminare di gioia gli occhi di chi è triste. Accendere la luce negli occhi. E un cristiano non può dire di aver fatto Natale se non saprà impegnarsi per rendere gioiosi gli occhi di chi piange, gli occhi dei bambini, gli occhi dei poveri".