
L’Unione regionale dei comuni di montagna ha scritto al ministro Salvini: "Le venda o le doni: nei paesi serve una rete ricettiva a basso costo" .
Lungo le strade statali, in particolare in montagna, si incontrano numerose case cantoniere, ormai in disuso rispetto alla funzione primaria di ospitare appunto i ‘cantonieri’, ovvero gli addetti alla manutenzione delle strade: resta dunque un patrimonio edilizio, spesso in cattivo stato di conservazione o addirittura fatiscente. Un classico esempio di questa situazione è sotto gli occhi di tutti lungo la strada statale 67 tra Forlì e il passo toscano del Muraglione, nella valle del Montone, dove le cantoniere sono sette.
È ciò che segnala il presidente dell’Unione nazionale Comuni ed Enti montani (Uncem) dell’Emilia Romagna, Giovanni Battista Pasini, già sindaco di Lama Macogno nel Modenese, che ha scritto una lettera al ministro alle Infrastrutture e Trasporti, Matteo Salvini: "Lungo le statali vi sono case cantoniere completamente abbandonate e prive di manutenzione. Si tratta di immobili aventi una loro caratteristica architettonica e una loro storia per l’antica funzione di presidio alla viabilità che svolgevano. Per i cittadini che percorrono queste strade risulta incomprensibile vedere una viabilità di rango nazionale sempre più dissestata, priva da anni di adeguamenti e di migliorie e constatare che un importante patrimonio immobiliare lasciato al completo abbandono". Il presidente dell’Uncem regionale chiede al ministro Salvini di adoperarsi per assicurare ad Anas le adeguate risorse per garantire la manutenzione e il miglioramento delle strade statali in montagna e di adottare un idoneo provvedimento per il riutilizzo e la valorizzazione delle ex case cantoniere: venderle o donarle ai Comuni.
A che scopo? "Per un utilizzo con finalità sociali o destinazione turistica, ipotizzando una rete di ospitalità a basso costo, identificabile con il brand ‘Le Case Cantoniere’". Tempo fa si era ipotizzato anche un accordo Anas-Ministero dei beni culturali per la trasformazione delle cantoniere demaniali in strutture destinate ad attività turistiche, come ostelli per viaggiatori.
Fra le sette cantoniere lungo la Ss67, tre sono ancora in buono stato (a San Varano, a Terra del Sole davanti alla pesa, a Rocca San Casciano in via Dante, nella foto) e quattro sono disabitate da tempo (a Pieve Salutare vicino alla Spaventa, a Dovadola all’incrocio con la strada provinciale del Trebbio, a Portico vicino alle scuole e a Bocconi in località Razzolo). "Sono d’accordo con l’Uncem – commenta il sindaco di Rocca San Casciano Marco Valenti –, ma se non si potesse o non si volesse venderla, sarei favorevole di donarla al Comune, che potrebbe usarla a fini sociali: sede per associazioni giovanili, circolo ricreativo... oppure turistici: info point o sede di associazioni. Vedere quell’immobile chiuso e ancora in buono stato è un vero peccato". Aggiunge il primo cittadino di Portico e San Benedetto, Maurizio Monti (nella foto, con i colleghi Valenti e Francesco Tassinari di Dovadola): "Sono anni che noi diciamo le stesse cose e sarebbe veramente ora che questi patrimoni fossero rivalutati e usati per scopi turistici e sociali, ma anche come abitazioni per cittadini che volessero tornare ad abitare in montagna: lo spopolamento è uno dei principali problemi del nostro territorio". La cantoniera di Portico si trova in paese, ma quella fra Bocconi e San Benedetto, anche se in cattivo stato, si trova a cento metri dai Gorgoni, località molto frequentata d’estate da tanti giovani di tutta la Romagna che vanno al fiume: l’ideale per il turismo.
C’è una casa cantoniera anche lungo la Cervese – anche se la strada non è più statale – nella frazione di Bagnolo. Considerando il progetto di realizzare una ciclabile che colleghi Forlì al mare, l’immobile potrebbe diventare un riferimento per gli appassionati di cicloturismo.
Alcune strutture sulle strade provinciali sono già state vendute a privati, come per esempio quella sulla provinciale 22 della Busca (Tredozio-Portico), ristrutturata e usata come seconda casa, oppure stanno per essere vendute, come quella in località Giumella di Premilcuore: si trova a due chilometri dal paese sulla provinciale 3 del Rabbi. L’abitazione ha 7 vani e una superficie di 76 metri quadrati. Il prezzo dell’ultima asta andata deserta era di 108mila euro. Ora si andrà a trattativa privata. E il prezzo dovrebbe scendere.