Centro, ambientalisti contro il pass sosta alle aziende

"Più inquinamento e meno posti per i residenti". E c’è il caso di Unieuro

Centro, ambientalisti contro il pass sosta alle aziende

Centro, ambientalisti contro il pass sosta alle aziende

La giunta "al gran completo", ha approvato un provvedimento nel quale spicca "l’illogicità", che violerebbe "quanto previsto dal piano aria regionale e dal piano urbano della mobilità sostenibile" ed è per questo meritevole "del premio Attila, che il Wwf assegna ogni anno a chi si distigue per azioni contro l’ambiente". Alberto Conti, coordinatore del Taaf, il tavolo delle associazioni ambientaliste, prende di petto l’amministrazione comunale rispetto alla delibera del 3 febbraio.

Il documento consente alle aziende che si insediano in centro storico di richiedere (e pagare) pass per accedere e sostare nella zona compresa tra corso Mazzini, corso Garibaldi, viale Italia e viale Vittorio Veneto e nel parcheggio seminterrato Manzoni. Tali titoli di sosta non sono validi nei parcheggi di piazza Cavour, ex vigili del fuoco di via Matteucci, piazzale Montegrappa e nei viali commerciali (Repubblica, Mazzini, Regnoli, Garibaldi, Diaz). Ogni azienda potrà acquistare pacchetti costituiti da 25, 50, 100, 150 e 200 titoli di sosta, ai quali poter associare 2 targhe per ciascun titolo e comunque fino a un massimo di 360 targhe abilitate annualmente per l’impresa. I costi: 3.750 euro il pacchetto da 25 titoli di sosta; 7.250 per quello da 50; 13.500 per 100 titoli di sosta. "Siamo rimasti veramente allibiti leggendo questa delibera – dichiara Conti –. Il ragionamento è: ’vi insediate in centro storico, noi vi diamo la possibilità di venirci in auto’. Così si ignorano tre elementi: l’aumento dell’inquinamento, la congestione veicolare in strade non idonee e il fatto che il Pair, il piano aria regionale, prevedeva già a fine 2020 l’allargamento della ztl fino alle mura e la pedonalizzazione del 20% del centro".

Dunque, da parte della giunta, "non c’è nessuna attenzione alle leggi vigenti e alle problematiche ambientali. La delibera non rispetta nemmeno il piano urbano della mobilità sostenibile". Non consola Conti che il provvedimento sia stato approvato in via sperimentale. "Sì, sperimenteranno un accatastamento di macchine".

Gli ambientalisti, su specifica domanda, non nascondono che il provvedimento possa giovare a Unieuro, che si insedierà presto tra via Maroncelli e via dei Mille. L’azienda conterebbe su circa 250 lavoratori, gran parte dei quali però in smartworking. Gli altri potrebbero beneficiare del titolo di sosta introdotto dalla delibera, il cui obiettivo, si legge nel testo, "è di rivitalizzare il centro storico anche attraverso misure di sostegno alle imprese". "Le macchine occuperanno posti utilizzati dai residenti, creando dunque disagio a chi vive in centro. In Europa la filosofia è quella di ridurre i parcheggi in centro e favorire un altro tipo di mobilità", ragiona Franco Fiorini (Fiab). "Non riteniamo che il degrado del centro si risolva andandoci in auto. Il Comune dovrebbe piuttosto utilizzare navette che colleghino i parcheggi a corona e incentivare il bike sharing". Ragionamento condiviso anche da Donatella Piccioni (Parents for Future). La delibera prevede che a ogni impresa che acquista dai 50 titoli di sosta in avanti vengano messe a disposizione biciclette elettriche da condividere (una ogni 10 titoli acquistati) come forma di compensazione. "Non ha senso – termina Conti –. Chi si sposta in auto continuerà a farlo".