Chiude il Campostrino Ma l’attività degli scout non si ferma qui "Porteremo la spesa"

Da oggi l’unico centro di smistamento saranno i padiglioni in Fiera, dove aziende e privati potranno ancora recapitare materiale .

Chiude il Campostrino  Ma l’attività degli scout  non si ferma qui  "Porteremo la spesa"

Chiude il Campostrino Ma l’attività degli scout non si ferma qui "Porteremo la spesa"

di Martina Rossi

La città sta cominciando a rialzarsi dopo i tragici eventi delle scorse settimane. I primi passi verso una graduale ripartenza sono simboleggiati dalla riapertura delle scuole, la visita carica di speranza del presidente Mattarella ma anche la chiusura di uno dei due punti di raccolta adibiti dallo scorso 18 maggio. Infatti, ieri è stato l’ultimo giorno disponibile per poter consegnare prodotti in piazzetta Campostrino, in via Giacomo della Torre 2, dove Agesci ha gestito lo smistamento di cibo non deperibile, prodotti per l’igiene personale e acqua per più di due settimane.

"Fin da subito l’affluenza è stata numerosa, con un boom iniziale che però non ha mai subito un calo in tutti questi giorni di emergenza", così racconta Francesco Strocchi, scout responsabile di zona. Contestualmente, la Croce Rossa si è occupata di raccogliere tutti i materiali di altro genere, come per esempio i vestiti, così come i due hub aperti nei locali della Fiera, uno dei quali dedicato ai privati e l’altro alle aziende. Da oggi rimarrà quindi un unico punto di smistamento nei padiglioni di via Punta di Ferro, dove chi vorrà potrà continuare a donare.

"Sicuramente il bilancio di queste settimane è molto positivo – aggiune Strocchi – sia per quel che riguarda la risposta dei cittadini, sia perché in questo tempo noi siamo stati il punto di riferimento per la raccolta di beni di prima necessità per tutta Forlì". Ma l’azione e l’aiuto concreto degli scout non finisce oggi con la chiusura del centro. Infatti, i ragazzi continueranno a dare il loro contributo consegnando la spesa a domicilio a tutti gli impossibilitati. "Ci riforniremo in Fiera oppure in un piccolo magazzino assegnatoci dal Comune – spiega il responsabile –. Al momento consegniamo circa 60 sacchi al giorno, che contengono appunto beni di prima necessità".

In questi giorni non sono mancati aneddoti divertenti e degni di essere raccontati. "Siccome il mio numero di telefono era stato distribuito anche ad altre città nella regione, in quanto referente, un giorno mi ha chiamato la Caritas di Bologna, dicendomi che avevamo riempito 5 camion di prodotti di prima necessità da consegnarci, parcheggiati al casello autostradale – racconta Strocchi –. Abbiamo apprezzato moltissimo la generosità di questo gesto, ma è stato anche esilarante pensare alla quantità di materiale che avremmo dovuto scaricare al Campostrino, un locale decisamente troppo piccolo". Tra il dolore nel vedere la città devastata e la disperazione di chi ha perso tutto, i bambini, con semplici gesti, hanno provato a scaldare il cuore delle persone. "Abbiamo ricevuto molte buste di prodotti accompagnate da dediche o lettere scritte dai bambini delle famiglie donatrici. Quasi tutte recitavano messaggi di speranza o di vicinanza, in cui si auguravano di poter in qualche modo aiutare gli alluvionati con il loro contributo".