Cimice asiatica, lo sbarco anche nel Forlivese

Situazione monitorata dopo l’invasione dell’insetto in altre zone del nord, preoccupazioni per la frutta

Una cimice asiatica in un frutteto (Fantini)

Una cimice asiatica in un frutteto (Fantini)

Forlì 28 ottobre 2016 - Ancora non è allarme come in altre regioni più a nord, ma anche a Forlì si sono iniziate a vedere in forze le famose cimici asiatiche. Le stesse che nella scorsa stagione frutticola in provincia di Modena provocarono danni alle coltivazioni di mele e pere dal 50 all’80%. E ora s’inizia a monitorare la situazione anche in casa nostra.

Fino ai primi mesi estivi non ci sono stati particolari riscontri: «Da agosto in avanti invece le trappole che abbiamo installato in alcune zone del forlivese come Barisano, Villafranca, San Martino in Villafranca, Roncadello o Villanova hanno iniziato a catturare veramente un mare di cimici», spiega Maurizio Strocchi, tecnico di Agrintesa. Per fortuna non si registrano grossi danni alle colture «ma già nel Faentino o nella zona di Bagnacavallo ci sono stati danni più consistenti».

E la paura inizia a insorgere per il prossimo anno: servirà un inverno di nome e di fatto, non mite come gli ultimi perché l’insetto, innocuo per l’uomo, venga limitato dalla natura stessa. I danni maggiori li provoca su pesche nettarine, poi appunto mele e pere. Si stanno valutando le contromisure, fra cui l’introduzione di un insetto in grado di combattere le cimici asiatiche.