’Romagna sfigurata’ in mostra. Canyon e laghi: un nuovo paesaggio

Le fotografie di Silvia Camporesi all’ex Monte di Pietà, tra frane, uliveti distrutti e case in rovina

’Romagna sfigurata’ in mostra. Canyon e laghi: un nuovo paesaggio

’Romagna sfigurata’ in mostra. Canyon e laghi: un nuovo paesaggio

L’alluvione ha letteralmente ridisegnato la mappa del territorio, incidendo solchi profondi dove un tempo c’erano campi coltivati e spaccature a tagliare a metà delle strade, abbattendo case e creando addirittura dei laghi. A raccontare questa nuova, drammatica geografia è la mostra ‘Romagna sfigurata’ della fotografa forlivese Silvia Camporesi, allestita negli spazi dell’ex Monte di Pietà, sede della Fondazione Carisp.

L’esposizione è promossa dall’associazione Nuova Civiltà delle Macchine sulla base di un’idea della stessa Camporesi sviluppata insieme all’architetto paesaggista Sauro Turroni ed è una delle iniziative che hanno vinto il bando del Ministero della Cultura per il progetto ‘Strategia fotografia’. In mostra ci sono in tutto 30 immagini che raccontano il territorio della Romagna (non solo forlivese) toccata dal disastro avvenuto quasi esattamente un anno fa; tra gli scatti ce ne sono anche alcuni dedicati al patrimonio librario del seminario vescovile, in gran parte distrutto dalla furia dell’acqua.

"La nostra volontà – spiega Turroni – è stata quella di mostrare come il paesaggio si modifichi e come questi cambiamenti abbiano un impatto sulla vita delle persone. Per farlo abbiamo lavorato molto, anche con l’aiuto di geologi esperti che ci hanno aiutato a individuare le frane e capire quali fossero quelle più significative. Abbiamo anche parlato con tante persone che quei territori li conoscono e li abitano da sempre e ora hanno perso tutto". "Fare le foto alle frane non è stato facile – racconta Camporesi – e non solo perché tanti di quei luoghi erano impervi e hanno richiesto anche ore di cammino per essere raggiunti. La difficoltà è anche nella foto stessa, perché è difficile, quasi impossibile, fare intendere a chi guarda le reali proporzioni".

Per questo nell’ultima stanza è proiettato un video girato grazie all’aiuto di un drone che restituisce movimento alle fotografie, rendendo più facile immaginare dimensioni e distanze. "Ogni foto – aggiunge Camporesi – nasconde una storia, a volte anche molto tragica: tra gli scatti ce n’è uno che mostra le rovine di una casa dove è morta una persona. Mostro anche un grande uliveto distrutto a Modigliana, o ancora un enorme canyon che si è formato tra due colline, rendendole all’improvviso estranee. Tutto questo è tanto tragico quanto magico".

Una parte delle fotografie in esposizione, una volta che la mostra sarà conclusa, andrà poi ad arricchire la collezione fotografica dei musei di Rimini. L’inaugurazione della mostra è oggi alle 17.30, in seguito sarà visitabile fino al 16 giugno ogni giorno tranne il martedì dalle 10 alle 12 e dalle 16 alle 18. Le scuole hanno la possibilità di prenotare la loro visita mattutina al numero: 340.9675428, mail: claudiocasali4@gmail.com.

Sofia Nardi