Corsi per adulti e giovani stranieri "Qui al Cpia si studiano anche simulazione d’impresa e sessualità"

La scuola conta 1.500 allievi in 7 sedi, di cui 900 solo a Forlì. La dirigente Rotilio: "Si iscrivono persone di età, religioni ed estrazioni diverse. Qui la parola ’accoglienza’ assume un senso vero".

di Sofia Nardi

Ha ben sette sedi in Provincia, quattro delle quali nel Forlivese: due in città, una nella casa circondariale e una a Galeata. La scuola di istruzione per adulti Cpia conta in totale, per quest’anno, 1.500 studenti, 900 dei quali a Forlì e rappresenta a tutti gli effetti un esempio di integrazione attiva. "Da noi – spiega la dirigente Maria Elena Rotilio – si iscrivono persone di età, culture, provenienze, esperienze formative e di vita, religioni ed estrazioni diverse e con obiettivi di vita differenti. Il nostro scopo è accompagnarli nel raggiungimento dei loro traguardi, nell’ottica dell’apprendimento permanente". Ci si può iscrivere a partire dai 16 anni, perciò la maggior parte dei giovani iscritti sono minori stranieri non accompagnati, molti dei quali vivono in comunità. Tra gli iscritti ci sono prevalentemente adulti, molti dei quali italiani.

"Offriamo diversi percorsi – spiega Rotilio –. Quello che chiamiamo di ‘primo livello primo periodo didattico’ è equiparabile alla scuola media, poi abbiamo il percorso di ‘primo livello secondo periodo didattico’ equiparabile al biennio delle superiori. Questi due percorsi si tengono nelle nostre sedi e generalmente durano un anno. Chi vuole proseguire nel proprio percorso di studi può farlo presso le superiori che forniscono anche l’offerta formativa per gli adulti e che costituiscono, insieme al Cpia che riveste il ruolo di capofila, la rete dell’Istruzione degli adulti di Forlì-Cesena. Oltre a questi percorsi ci sono quelli legati all’alfabetizzazione degli adulti stranieri che necessitano di acquisire competenze di lingua italiana, anche finalizzati al permesso di soggiorno di lunga durata o alla cittadinanza". Proprio in questi giorni, alcune classi stanno sperimentando un nuovo corso che potrà presto entrare a regime nei piani di studio futuri, come ampliamento dell’offerta formativa.

"Si tratta di un corso di simulazione di attività d’impresa – va avanti la dirigente Rotilio – che per ora abbiamo riservato agli studenti che frequentano il nostro biennio superiore. L’obiettivo è mostrar loro quali sono le normali attività di un’impresa commerciale anche attraverso l’uso di programmi digitali, in modalità completamente virtuale. Per ora la sperimentazione, che si avvale della presenza di docenti specialisti esterni oltre che dei docenti interni, sta riscuotendo un ottimo successo e ci sono i presupposti perché diventi un fiore all’occhiello". Non solo lettere, geografia, storia, matematica e tecnologia: per conoscersi e confrontarsi, ogni anno al Cpia si promuovono anche progetti peculiari, uno dei quali è ‘ConCittadini’, portato avanti con la collaborazione e il supporto dell’Assemblea Legislativa dell’Emilia-Romagna: "I nostri iscritti raccontano le loro storie, spesso durissime e dolorose, parlando di memoria, diritti e legalità. Questi brani, poi, vengono raccolti in pubblicazioni che rimangono come testimonianza e che ricevono, ogni anno, importanti riconoscimenti".

C’è poi il progetto ‘L’amore a colori’: "Un laboratorio sulla sessualità e sul rispetto legato al genere. I nostri docenti, formati dagli psicologi dell’Ausl, conducono nelle classi dei laboratori che vengono pensati ad hoc in base ai componenti di ogni gruppo: va considerato che da noi ci sono molti studenti africani, o da Paesi arabi, adolescenti e donne di culture diverse. Questi percorsi aiutano a superare alcuni stereotipi e a vedere le cose in modo diverso e sono davvero preziosi sia per gli studenti che per gli insegnanti".

"I nostri corsi – interviene la direttrice dei servizi generali e amministrativi Esther Grammatico – sono pensati per rispondere alle esigenze personali e lavorative degli iscritti, perciò sono organizzati sia in fasce mattutine che pomeridiane e serali. Spesso i centri Cpia vengono considerati istituzioni scolastiche minori, ma in realtà hanno un ruolo di rilievo per rispondere alle esigenze di istruzione di migliaia di persone e svolgono un ruolo fondamentale per quanto riguarda l’inclusione". "Da noi – conclude la dirigente Rotilio – davvero si può dire che la parola ‘accoglienza’ assuma un senso vero e vivo, ogni giorno".