QUINTO CAPPELLI
Cronaca

Dovadola, l’ex vicesindaco Canal: "Esito ovvio, Tassinari non ha rivali"

L’operatore socio sanitario non ha dubbi, quella del prossimo 12 giugno sarà una finta campagna elettorale. E sul centrosinistra: "Totale rammarico per la mancanza di una lista, non succedeva dal dopoguerra"

di Quinto Cappelli

"In vista delle elezioni comunali del prossimo 12 giugno, a Dovadola si svolgerà una finta campagna elettorale fra le tre liste in lizza". Lo sostiene Kabir Canal, 39 anni, operatore socio sanitario in un’impresa di Forlì, già vicesindaco nell’amministrazione di centrosinistra del 2012 – 2017, guidata dal sindaco Gabriele Zelli, nonché consigliere e assessore nella giunta di Mario Giorgi dal 2004 al 2007.

Canal, perché la prossima campagna elettorale sarà finta?

"Perché le due liste concorrenti a Francesco Tassinari sono solo propedeutiche alla sua rielezione. Servono a evitare un ipotetico commissariamento, se il quorum dei votanti non raggiungesse il 40% più uno. Di conseguenza Tassinari non ha competitori".

Ma la sinistra non è stata in grado di trovare un candidato e di formare una lista.

"Il problema è proprio questo. Per tornare a essere competitivi e vincere nel 2027, serve rifondare un centrosinistra forte, rinnovato e unito, che ora non esiste".

Teme anche che sparisca l’opposizione?

"L’alto compito di controllo e di pungolo riservato all’opposizione in consiglio comunale è pressoché mancato in questa legislatura, figuriamoci nella prossima".

Quindi?

"Auguro a Checco e alla sua squadra di amministrare con nuova vigoria in questo periodo storico molto difficile. Detto questo però, non posso che esprimere il mio totale rammarico per l’assenza di una lista di centrosinistra in lizza per le comunali, evento mai accaduto dal dopoguerra a oggi".

Perché non si è candidato lei, iscritto fino ad alcuni fa a Rifondazione comunista?

"Era impossibile, perché questa situazione è figlia di due questioni mai risolte in questi lunghi anni: la totale assenza dei partiti d’area (il Pd ha un solo iscritto), la mancanza di radicamento nel territorio, con il centrosinistra che ha colpevolmente vissuto di rendita per decenni, con l’ultimo ‘forestiero’ (che non dovremmo mai smettere di ringraziare) chiamato a salvare il Comune e lo Spedale Zauli, che è stato quel galantuomo di Gabriele Zelli. La seconda questione riguarda la conflittualità interna allo storico zoccolo duro del centrosinistra, con personalismi e passati rancori mai ripianati. Tutto questo ha portato a un ulteriore smarrimento tra gli elettori".

Perché non ha tentato lei questa riconciliazione?

"Non si fa in un mese prima delle elezioni. C’è bisogno di una sana riconciliazione all’interno delle varie anime che hanno portato il centrosinistra a questo fallimentare epilogo. I tanti cittadini che oggi non si sentono rappresentati al voto, la chiedono. Dobbiamo cercare di ricostruire quel tessuto politico e sociale che da troppo manca per essere pronti alla prossima tornata fra cinque anni".