FRANCESCA MICCOLI
Cronaca

Ecco l’Oasi Gregorina, eden sostenibile

Prima apertura ieri al pubblico dell’area naturale di Generali affiliata al Wwf, a Castrocaro, fra verde e agricoltura biologica

Ecco l’Oasi Gregorina, eden sostenibile

Ecco l’Oasi Gregorina, eden sostenibile

Innumerevoli specie floreali e faunistiche sono le impagabili compagne nel viaggio alla scoperta dell’Oasi Gregorina, paradiso di 25 ettari sulla sommità della collina di Bagnolo, frazione che abbraccia l’abitato di Castrocaro Terme. Di proprietà del Gruppo Generali e affiliata al Wwf, ieri l’area naturalistica e agricola ha svelato per la prima volta al pubblico i propri gioielli. In una giornata meteorologicamente complice rappresentanti istituzionali, dirigenti del gruppo, esponenti del terzo settore e studenti delle scuole medie hanno potuto vivere e ‘respirare’ una realtà unica. Difficile da immaginare attraverso le cronache della presentazione nazionale del progetto, avvenuta quindici giorni fa a Roma alla presenza del ministro dell’ambiente Francesco Lollobrigida.

"A livello mondiale, l’agricoltura è responsabile del 14% del totale delle emissioni e dunque svolge un ruolo fortemente attivo nel cambiamento climatico – ha spiegato Igor Boccardo, ad del Gruppo Leone Alato, holding agroalimentare di Generali Country Italia –. Nel rispetto della vocazione agricola del territorio, abbiamo dato inizio ai sistemi di coltivazione biologica su tutta la tenuta: l’oasi dimostra che è possibile fare agricoltura in maniera diversa e far convivere nello stesso luogo la produzione di vini d’eccellenza, prevista tra un paio d’anni, olio e miele".

La parola magica è sostenibilità: "Uno dei pilastri del piano strategico del Gruppo – la parole dell’ad di Generali Giancarlo Fancel –. Abbiamo tenute per oltre 17.000 ettari. Le basi di questa oasi sono state poste nel marzo 2023 in seno al programma di Generali Act4Green, che prevede la piantumazione di 1 milione di alberi nelle nostre tenute, oltre 100 alberi per ogni dipendente". Un progetto paesaggistico d’avanguardia, destinato a essere completato nella primavera 2025 e finalizzato alla conservazione dell’ecosistema, alla divulgazione ambientale, alla sostenibilità, il tutto sfruttando la tecnologia più avanzata a disposizione.

Quella di ieri è stata la prima delle tre previste giornate di apertura al pubblico dell’oasi castrocarese. "L’11 maggio l’accesso sarà libero, ma su prenotazione – ha annunciato Barbara Lucini, al timone del ramo sostenibilità e responsabilità sociale di Generali –. Un ambiente unico, da condividere con la comunità".

Disseminati nel grande eden terrestre un’ottantina di studenti, impegnati in sfide e giochi in veste di piccoli ricercatori e paleontologi, con l’obiettivo di scoprire la natura di un panorama davvero variegato. "Con interessanti particolarità geologiche, destinate a incidere sulla composizione chimica del terreno – ha detto Riccardo Raggi, guida ambientale escursionistica –. Un territorio caratterizzato dalla presenza dei calanchi, della roccia spungone e della roccia marmosa arenacea". Tre anche gli habitat: il bosco, il vigneto e il prato mellifero, punteggiato da piante quali sulla e lupinella che attraggono gli insetti impollinatori. Un ambiente che dà casa a una ricca biodiversità: lupi, chirotteri e istrici ne sono ospiti abituali.

"L’Oasi Gregorina è il primo importante passo per iniziare a raccontare il paesaggio di Castrocaro Terme e Terra del Sole in una maniera attuale e tecnologicamente avanzata – la chiosa del sindaco Francesco Billi, presente con tutta la giunta –. Credo che la partnership col Gruppo Generali e Wwf garantirà un riferimento privilegiato per valorizzare il nostro patrimonio agricolo e naturalistico, attraverso un’esperienza unica rivolta ai visitatori, ma anche al sociale e alle future generazioni".