Forlì in controtendenza sui pernottamenti Ad agosto oltre 16mila passeggeri al Ridolfi

La città conta un 15% di presenze in meno rispetto all’era pre-Covid, eppure quasi un 5% in più di presenze negli alberghi

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Il settore del turismo ha ripreso a registrare numeri preceduti dal segno ‘più’ davanti, anche se talvolta i dati del 2019, quando il Covid non era ancora entrato nelle nostre vite, in un paio di casi significativi – Forlì e Bertinoro – sono ancora lontani. A fare il quadro è la Regione Emilia Romagna, che ha pubblicato le statistiche relative al periodo gennaio-agosto di quest’anno.

Prendiamo Forlì, città il cui appeal è in larga parte legato alle mostre organizzate ai musei San Domenico dalla Fondazione Cassa dei Risparmi. Nei primi otto mesi dell’anno i turisti arrivati in città sono stati 60.132 (un sesto dei quali stranieri): un successo, rispetto al 2021 (+38%), ma ancora lontano (-15%) dai dati del 2019 (il 2020, per ovvi motivi, non è stato tenuto in considerazione visto il lockdown). Un trend analogo lo ha avuto Bertinoro, con 11.642 presenze (2.035 delle quali di stranieri): sul 2021 l’aumento è stato consistente (+53,8%), così come è consistente la perdita di turisti rispetto al 2019 (-33,77%). Il turismo termale di Castrocaro non si è discostato da questa situazione: 9.569 presenze quest’anno, -13% rispetto al 2019 e +25,4% sul 2021.

In generale i comuni appenninici forlivesi sono in calo rispetto a due anni fa: tutti insieme hanno fatto registrare un -7,2% rispetto al 2019. Una zona in controtendenza è quella di Santa Sofia, dove le presenze sono aumentate se confrontiamo i dati con quelli di due anni. Nei primi otto mesi dell’anno nel comune della valle del Bidente sono affluiti 11.474 turisti (appena 663 gli stranieri), pari a +4% sul 2021 e a un +4,3% sul 2019. Il motivo? La spiegazione più immediata può essere dettata dal fatto che il Covid ha spinto anche molti insospettabili a cercare forme di turismo all’aria aperta. E Santa Sofia è ai piedi del Parco nazionale delle foreste casentinesi, monte Falterona e Campigna.

L’altro elemento da considerare è quelli dei pernottamenti, che a Forlì da gennaio ad agosto sono stati 154.428, +47,5% rispetto al 2021 e, attenzione, +4,8% sul 2019. Dunque, pur con meno presenze, abbiamo incrementato il numero di coloro che si fermano a dormire: dati certamente incoraggianti, perché non si tratta di un turismo mordi e fuggi, ma riguarda persone che scelgono di trascorrere più giorni a Forlì o nei comuni limitrofi (la scelta, come sappiamo, non manca: mare, terme, parco nazionale, colline ed enogastronomia tra queste). Poco più di 38mila sono stati i turisti stranieri che hanno dormito in alberghi e bed and breakfast cittadini.

Non va sottovalutato l’impatto dell’aeroporto Ridolfi in questo quadro (sono stati quasi 16.400 i passeggeri arrivati e partiti allo scalo nel solo mese di agosto). I pernottamenti a Bertinoro sono stati 34.788, +49,3% sul 2021 e -21% sul 2019, mentre Santa Sofia ricalca la situazione di Forlì, con un aumento di pernottamenti (32mila in totale quest’anno) del 44% sul 2021 e dell’8,2% sul 2019. Nel bilancio complessivo, i comuni della provincia di Forlì-Cesena hanno fatto registrare performance soddisfacenti, con 921mila presenze (+28% sul 2021 e +0,1% sul 2019) e 4,6 milioni di pernottamenti (+24,9% rispetto allo scorso anno e +0,2% sul 2019).

Luca Bertaccini