
Tutta la ex giunta di Milena Garavini schierata con lei (al centro) nel 2019
Se prima a intervenire era stato solo l’ex assessore alla cultura Paolo Rambelli, con alcune considerazioni sulla ‘città artusiana’ e la vita culturale di Forlimpopoli, ora a prendere la parola sono tutti e 5 i componenti della passata giunta della sindaca Milena Garavini.
"Apprendiamo dalla stampa, in una replica dell’attuale giunta di Forlimpopoli – affermano gli ex assessori –, che il passaggio di consegne tra noi e loro è avvenuto ‘con qualche frizione e difficoltà’. Ce ne dispiace molto. Fossimo stati invitati anche noi al ‘passaggio’ avremmo cercato di evitarlo. Ma soprattutto avremmo cercato di convincere i nuovi assessori che ‘allineare’ la propria mensa a quella degli altri Comuni, se la propria è migliore, potrebbe non essere una buona idea, così come potrebbe non esserlo trascurare il fatto che alcune delle proprie rassegne culturali più qualificanti vadano altrove, o lasciare per oltre un anno il Museo Archeologico senza un direttore o Casa Artusi senza il ristorante o, ancora, pensare di privare la scuola media della sua palestra. Ma a quel passaggio di consegne noi non siamo stati invitati e quindi tutte queste cose non gliele abbiamo potute dire". Firmato Elisa Bedei, Adriano Bonetti, Gian Matteo Peperoni, Sara Pignatari e Paolo Rambelli.
A suscitare la dura reazione della passata giunta sono state le parole della sindaca che, rispondendo al primo intervento di Rambelli, aveva derubricato il contenuto a una conferma delle difficoltà che si erano avute nel passaggio di consegne. Era più di un anno che i componenti della prima giunta Garavini non prendevano pubblicamente la parola. A marzo e aprile dello scorso anno, in sede di assemblea di Partito Democratico, quando ancora si doveva decidere se ricandidare o meno la sindaca per il secondo mandato, avevano sollevato tutti i loro dubbi, ma poi, una volta che il Pd aveva deciso di procedere per un Garavini bis avevano taciuto sparendo dalla vita politica pubblica della città. "Il passaggio di consegne non è mai avvenuto – confermano adesso i cinque – perché non siamo mai stati invitati a farlo".
È arrivata, infine, una nota anche dell’opposizione in consiglio comunale, il gruppo ‘La nostra città’ che si accoda alle prime dichiarazioni di Rambelli dicendo di nutrire preoccupazioni per Casa Artusi dopo l’ennesimo addio di una direttrice e la mancata edizione del festival Didjin’Oz, lanciando l’allarme per "il probabile addio della Scuola di Musica Popolare", così come per la prossima edizione della Festa Artusiana di cui "non si sa ancora nulla".
"Ci sentiamo di lanciare un appello al vicesindaco Enrico Monti: concludono i consiglieri di opposizione –, che sicuramente sarà in grado, anche grazie al suo ruolo di segretario territoriale del Pd, di ricucire le numerose smagliature di cui la città sta soffrendo".
Matteo Bondi