Giovane ginecologa scomparsa a Forlì da 9 giorni

Una forlivese di 31 anni, Sara Pedri, svanita nel nulla in Trentino. Lavorava all’ospedale di Cles. Di lei è stata trovata l’auto, vicino a torrente

Sara Pedri, ginecologa di 31 anni scomparsa

Sara Pedri, ginecologa di 31 anni scomparsa

Le ultime sue notizie sono del 4 marzo. Nove giorni fa. Poi più nulla. Sembra svanita nel nulla Sara Pedri, 31 anni, forlivese, medico ginecologo in servizio all’ospedale di Cles, capoluogo della Val di Non, in provincia di Trento. Di lei resta l’auto, trovata in prossimità di un torrente, e, all’interno dell’abitacolo, il suo cellulare. A dare l’allarme alle forze dell’ordine è stata la famiglia, che risiede a Forlì. Il 4 marzo scorso, dopo che Sara non rispondeva al telefono, i famigliari si sono rivolti ai carabinieri del comando provinciale di corso Mazzini, che hanno quindi girato l’allerta ai colleghi trentini. A quel punto, a vari gradi, sono scattate le ricerche. L’ufficialità della scomparsa di Sara è però stata comunicata solo nella tarda mattinata di ieri, con una nota diramata dalla prefettura di Trento. All’ospedale di Cles Sara lavorava da poco, dopo aver prestato servizio all’ospedale Santa Chiara di Trento. Alta 1,62, magra, capelli rossi, Sara è stata cercata nella zona di Cles e nell’intera valle del Noce da carabinieri, vigili del fuoco e soccorso alpino e fluviale, con l’ausilio di unità cinofile, droni ed elicottero. La vettura della dottoressa è stata individuata rapidamente: una T-Roc della Volkswagen, parcheggiata a Mostizzolo, comune di Cis, al confine con quello di Cles, nei pressi dell’incrocio tra le strade statali 43 e 42, nelle adiacenze del ponte che sovrasta il torrente Noce. Le ricerche sono state condotte in totale da circa 50 uomini, con l’installazione di un centro di comando avanzato (una sala operativa mobile) messo a disposizione dai vigili del fuoco di Trento e posizionato nei pressi della gola a pareti verticali ravvicinate del torrente. L’intera zona è stata suddivisa in più aree e setacciata, oltre che lungo il torrente, anche nell’entroterra, arrivando ad impiegare fino a 200 uomini, e tracciando tutti i percorsi effettuati con apparecchi gps. Le ricerche, terrestri e fluviali, hanno interessato una superficie di 195 ettari. Ma nonostante l’imponente spiegamento della giovane dottoressa continua a non esserci traccia. Le ricerche però proseguono. La famiglia, a Forlì, straziata dal dolore, contattata dal giornale, ha preferito per il momento non rilasciare dichiarazioni. Chiunque voglia fornire informazioni, può chiamare i carabinieri allo 0463530116.