
È un vero e proprio segnale di allarme quello che Cgil, Spi Cgil, Federconsumatori e Auser Emilia-Romagna hanno voluto lanciare...
È un vero e proprio segnale di allarme quello che Cgil, Spi Cgil, Federconsumatori e Auser Emilia-Romagna hanno voluto lanciare con l’iniziativa ‘Con l’azzardo non si gioca. Problemi e numeri in Emilia-Romagna’, che si è tenuta ieri a Bologna. Nel corso della giornata è stata presentata la seconda indagine regionale sul gioco d’azzardo, che ha rivelato numeri in continuo aumento, con conseguenti pesanti ricadute in termini sanitari, economici e sociali della dipendenza dal gioco, sempre più diffusa e trasversale. Ma non è solo l’azzardo patologico a preoccupare: è noto infatti il frequente intreccio con la criminalità organizzata, che spesso utilizza il gioco per riciclare denaro frutto di attività illecite.
"Impegno ancor più determinante – sottolinea Marinella Melandri, della segreteria regionale Cgil – in un contesto nazionale di opacità in cui le norme ostacolano la conoscenza del fenomeno anziché favorirla, e sono in discussione provvedimenti che determinerebbero un forte arretramento nel contrasto al gioco di azzardo patologico".
La raccolta dell’azzardo in Emilia-Romagna ha raggiunto nel 2023 i 9,5 miliardi, con una crescita del 6,9%. Le perdite, per i giocatori, sono state di 1,53 miliardi. Se in regione Bologna resta la città con la più alta percentuale di giocatori d’azzardo, anche a Forlì-Cesena il problema si fa sentire. Due sono le realtà che superano nell’online le medie nazionali: Bagno di Romagna, che coi suoi 2.240 euro pro-capite raddoppia i numeri dell’anno precedente, e Forlimpopoli, che con 2.787 euro pro-capite è il quinto Comune per giocato in Regione (era quarto nel 2022). Anche Bertinoro ha visto una crescita anomala, oltre il 50%. Castrocaro Terme è la Las Vegas della provincia, con una raccolta complessiva superiore ai 4.000 euro pro-capite. Al di sotto dei livelli di guardia, in entrambi i canali di gioco, la condizione delle due città capoluogo. Ciononostante, allarma il dato di Cesena, che ha fatto registrare la crescita monetaria maggiore di tutti i Comuni della Regione, con 23,1 milioni in più spesi nell’online.
Sul tema è intervenuto il senatore del Movimento 5 Stelle Marco Croatti, attaccando il governo di "biscazzieri" che "alimenta la piaga dell’azzardopatia nel nostro Paese". Secondo Croatti, i dati del report sono da imputare alla "politica sfacciatamente a favore della potente lobby delle scommesse portata avanti dal governo Meloni": ne sarebbero una conferma le misure di smantellamento delle tutele contro il gioco d’azzardo del decreto Dignità del 2018, il taglio del fondo vincolato per gli interventi di cura, prevenzione e riabilitazione della ludopatia dalla legge di Bilancio del 2025 e la cancellazione dell’Osservatorio nazionale per il contrasto della diffusione del gioco d’azzardo.