
I vertici sportivi italiani e della Federginnastica, con il presidente mondiale Watanabe, hanno omaggiato il ricordo del dirigente forlivese. La famiglia annuncia una Fondazione.
Forlì ha dedicato l’intera giornata di ieri a Bruno Grandi, scomparso nel 2019. Un cittadino illustre, "un gigante" lo ha definito il presidente del Coni Giovanni Malagò, intervenuto con altri ospiti di primo piano al convegno del pomeriggio dal titolo "Bruno Grandi: valori e testimonianza. Sport, educazione, cittadinanza nell’opera di un grande forlivese", condotto da Mario Russomanno presso la storica ex palestra del Campostrino.
È stato ricordato l’atleta, l’allenatore e il presidente per 20 anni della Federazione internazionale di ginnastica. In mattinata, invece, al PalaRomiti, ha avuto luogo un evento sportivo con esercizi spettacolari da parte di atleti olimpici e nazionali e la performance di ginnastica ritmica di Tara Dragas, Isabelle Tavano e delle atlete della squadra forlivese di serie A Gymnica ’96. In serata, infine, l’appuntamento al Circolo Aurora, con il meeting organizzato dal Panathlon e riservato ai soci del sodalizio.
"Un grande uomo di sport – ha affermato il sindaco Gian Luca Zattini –, a cui siamo riconoscenti e che il progetto del Museo nazionale della ginnastica di Forlì a cui stiamo lavorando onorerà". Presente Morinari Watanabe, presidente della Federazione internazionale della ginnastica che ha definito il predecessore Bruno Grandi "un padre della nostra disciplina, un uomo straordinario che ci ha dato coraggio e forza. Attendiamo con trepidazione l’inaugurazione del Museo che celebrerà i valori in cui lui ha creduto: l’attenzione per i giovani, il rispetto e la tutela degli atleti".
Nicolas Buonpane, segretario generale della Federazione internazionale, ha ricordato non solo il dirigente, ma anche " l’uomo con cui ho avuto l’onore di lavorare, viaggiare e condividere anche confidenze personali". Gli ha fatto eco Gherardo Tecchi, presidente nazionale della ginnastica, che ha ricordato come Grandi "sia stato un uomo unico, profondamente legato alla sua città e che ha contribuito a riformare la nostra disciplina". Bruno Molea, il dirigente forlivese presidente della confederazione internazionale dello sport amatoriale, ha parlato "del sostegno di Grandi a tutto lo sport di base, inteso anche come scuola di vita per le nuove generazioni, teso a costruire una società migliore".
Nel corso dell’incontro è stata scoperta dagli ospiti e dai figli Fabrizia, Fabio e Massimo la targa a lui dedicata, che sarà collocata all’esterno della sala del Campostrino, luogo in cui il giovane Bruno iniziò a muovere i primi passi di ginnasta e ora adibito a sala polivalente. Il figlio Fabio ha inoltre letto un brano di una lettera che aveva indirizzato al padre, piena di affetto per "un uomo del fare e non dell’apparire, curioso, che mi incoraggiava ad affrontare le sfide e che viveva sempre i Giochi olimpici come un periodo magico". "Stiamo anche costituendo una Fondazione a lui intitolata – ha spiegato la figlia Fabrizia –,che supporterà tutte le attività del Museo della ginnastica Magyc di Forlì". L’olimpionico Jury Chechi, infine, ha ricevuto un premio dai familiari di Grandi per la sua prestigiosa carriera.