OSCAR BANDINI
Cronaca

Il Cau accende la campagna elettorale

Santa Sofia, botta e risposta tra candidato e sindaco uscente. Foietta: "Punto di primo intervento a rischio". Valbonesi: "Non è vero"

Il Cau accende la campagna elettorale

Il Cau accende la campagna elettorale

La campagna elettorale a Santa Sofia si accende sul destino dell’ospedale Nefetti e in particolare sul Centro di assistenza urgenza (Cau). È il candidato sindaco Flavio Foietta ad aprire lo scontro in una dichiarazione dura che mette in discussione l’operato dell’Ausl e del sindaco Daniele Valbonesi. "La creazione del Cau evidentemente accettata dall’amministrazione supina alle direttive dell’Ausl Romagna e della Regione – scrive Foietta – è indubbiamente una mina per il mantenimento di una gestione almeno dignitosa del nostro ospedale. Il Cau, una struttura per curare pazienti a bassa complessità assistenziale, potrebbe andare a chiudere il Punto di Primo Intervento del Nefetti. Dopodiché, oltre ai servizi sempre più depauperati sia in qualità che in quantità, i cittadini dell’Alto Bidente in caso di bisogno dovranno tout-court andare a Forlì e passare ore per essere visitati in quel pronto soccorso sempre più intasato".

Di contro il primo cittadino replica: "Avrei voluto evitare questa polemica, ma essendo il responsabile della sanità pubblica del mio paese non posso tacere. L’attivazione dei Cau rappresenta un investimento di potenziamento dell’assistenza territoriale, garantendo la presenza di servizi assistenziali adeguati alle urgenze a bassa complessità. La nascita del primo Cau del Forlivese – aggiunge – è importante al fine di aumentare e migliorare i servizi sanitari per i cittadini dell’alto Bidente. Abbiamo prestato fin dall’inizio la massima attenzione ad un cambiamento che incide sul personale, sugli spazi e non deve mettere a rischio i servizi oggi esistenti, in primis il Punto di Primo Intervento. Il Cau dovrà garantire risposte ai bisogni urgenti episodici in stretta connessione con il medico di medicina generale e il pediatra di libera scelta in un’ottica di continuità e integrazione delle cure". Le precisazioni del sindaco ribadiscono quanto affermato in più occasioni pubbliche dal dottor Francesco Sintoni, direttore del istretto socio-sanitario forlivese e dallo stesso direttore generale dell’Ausl Romagna Tiziano Carradori che nel caso specifico di Santa Sofia, viste le caratteristiche del presidio ospedaliero lontano dagli ospedali della pianura e al servizio di un territorio montano, aveva ottenuto dalla Regione l’impegno che il Cau non sostituirà il Punto di Primo Intervento ma lo affiancherà. Un’ulteriore rassicurazione era stata fatta pubblicamente dal presidente della Regione Stefano Bonaccini durante l’inaugurazione della Casa della Comunità.

"Su questi temi come giunta abbiamo fatto il nostro dovere – conclude Valbonesi – è ovvio che l’attenzione visto lo stato di salute della sanità pubblica debba restare alta, ma le bugie servono solo a creare confusione. Come mi ha appena confermato il dottor Sintoni – conclude – la presenza Cau nei presidi delle aree disagiate (Novafeltria, San Piero in Bagno e Santa Sofia), non prevede alcuna chiusura dei Punti di primo intervento. Anzi è in cantiere un perfezionamento dell’attività che attualmente il Cau svolge con una progressiva ulteriore integrazione con i servizi di assistenza primaria, garantiti per esempio nella Casa della comunità dell’alta Val Bidente e dalle medicine di gruppo".