
La campagna CiboAmico promossa dal Gruppo Hera ha permesso di recuperare più di. 3mila pasti per un valore di oltre 11mila euro
Mercoledì scorso si è celebrata la Giornata nazionale di prevenzione dello spreco alimentare, un’occasione per riflettere sull’importanza della valorizzazione delle risorse disponibili. Diverse iniziative sono state avviate sul territorio per contrastare questo fenomeno, con progetti che coniugano sostenibilità e solidarietà.
Tra le realtà più attive, il Gruppo Hera porta avanti dal 2009 il progetto ‘CiboAmico’, sviluppato in collaborazione con Last Minute Market, impresa sociale dell’Università di Bologna, impegnata nella lotta allo spreco. Attivata a Forlì nel 2023, l’iniziativa ha permesso di recuperare più di 3mila pasti per un valore di oltre 11mila euro. Le eccedenze vengono ritirate dalla Comunità Papa Giovanni XXIII e destinate al Villaggio della Gioia di Fornò, offrendo sostegno a persone con problemi di dipendenze. "Secondo l’ultimo rapporto dell’Osservatorio di Waste Watcher International – sottolinea Filippo Bocchi, direttore valore condiviso e sostenibilità del Gruppo Hera –, ogni italiano butta via oltre 2 chili di cibo al mese, per un costo complessivo che supera i 13 milioni all’anno".
Anche Coop Alleanza 3.0 è impegnata nella riduzione degli sprechi con il progetto ‘Buon Fine’. Il programma prevede un controllo dei prodotti prossimi alla scadenza, che vengono scontati e collocati in un’area dedicata nei punti vendita. Gli articoli rimasti invenduti vengono donati agli enti del terzo settore che assistono persone in difficoltà o animali abbandonati. A Forlì-Cesena, 6 negozi hanno aderito all’iniziativa, destinando oltre 18 tonnellate di merce a dieci realtà locali, garantendo 100 pasti giornalieri a famiglie e individui bisognosi.
In occasione della Giornata nazionale, Coldiretti ha promosso un corso di formazione per cuochi contadini dell’Emilia-Romagna, volto alla valorizzazione delle materie prime e alla riduzione del consumo di cibo. Il problema però non riguarda solo la filiera produttiva: "Oltre agli aspetti etici ed economici – evidenzia Eva Alessi, responsabile sostenibilità del WWF Italia – lo spreco alimentare comporta un ingente dispendio di risorse naturali, come acqua, energia e suolo. La vera sfida è la prevenzione: dobbiamo imparare a non sperperare risorse".