"In Egitto si discute di clima con i condizionatori accesi"

Giacomo Zattini, 26enne attivista dei Fridays for Future, è alla Cop 27 per assistere agli incontri: "Ma li sponsorizza la Coca Cola"

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Contraddizioni e speranze: la ‘Cop 27’ che si tiene in queste settimane in Egitto, a Sharm el-Sheikh, è ben diversa – e soprattutto ben più ricca di chiaroscuri – rispetto alla conferenza sui cambiamenti climatici numero 26, quella del 2021 che si tenne a Glasgow. Il 26enne Giacomo Zattini, attivista forlivese dei Fridays for Future e delegato della ‘Federation of young european greens’ (in passato ha incontrato Papa Francesco) ha preso parte a entrambe e ha ben potuto rilevare tutte le discrepanze: "Mi trovo in Egitto da domenica scorsa, ma devo ammettere che questa volta sono stato riluttante all’idea di partire".

Altri attivisti provenienti da tutto il mondo, di fatto, hanno scelto di non prendere parte al congresso. Le ragioni? "La Conferenza – motiva Zattini – è sponsorizzata da Coca Cola e gli impianti di condizionamento sono sempre in funzione, regolati al massimo, tant’è che dopo pochi giorni a me è andata via completamente la voce: una scelta che suona decisamente contraddittoria. A mettere maggiormente in difficoltà dal punto di vista etico, però, è il fatto che il governo egiziano è a tutti gli effetti di stampo dittatoriale e manca di trasparenza: la Cop 27, in questo contesto, è solo una pennellata di verde a camuffare quello che, di fatto, è un regime. Non si può fare attivismo per il clima senza curarsi anche di diritti umani, due temi fortemente interconnessi su tutti i livelli".

Nonostante i dubbi, però, Zattini è partito alla volta di Sharm el-Sheikh, dove resta fino a oggi: "Prima della partenza mi dicevo ‘questo evento è una buffonata’, poi però d’altra parte pensavo che è quanto mai importante puntare i riflettori proprio qui, in un Paese che ha grande bisogno di attenzione dove non c’è possibilità di manifestare liberamente. Ad oggi decine di migliaia di attivisti egiziani si trovano in carcere, tra questi anche lo scrittore Alaa Abd El-Fattah che ha cominciato un durissimo sciopero della sete proprio in questi giorni, scegliendoli perché è l’unico momento in cui l’Egitto gode di attenzioni da tutto il mondo". Zattini, nei padiglioni della Cop, ha l’occasione di ascoltare i negoziati in corso: "Quello che si avverte, ancora una volta, è la difficoltà dei paesi nel reperire il denaro necessario ai paesi in via di sviluppo per affrontare la lotta climatica. Parliamo di 100 miliardi all’anno: una cifra che di primo acchito sembra impressionante, ma che in realtà è assolutamente inadeguata ad affrontare la sfida enorme che ci spetta. Eppure nessuno sembra rendersi davvero conto che più le nazioni pagheranno ora in termini economici e meno pagheranno in futuro a livello ambientale e sociale".

Sofia Nardi