
Intervento solidale. Dal Benin per curarsi, torna a camminare a 4 anni dall’incidente
Alcune settimane fa, presso l’Unità Operativa di Ortopedia dell’Ospedale Morgagni-Pierantoni diretta dal dottor Roberto Casadei, si è svolto un intervento di ricostruzione protesica di ginocchio che ha consentito a Sylvain Akodande Kpessou Dehouenagnon, 51 anni, di tornare a camminare senza alcun ausilio. Sylvain vive in Africa, in Benin, e quattro anni fa è stato vittima di un grave incidente in moto. È stato ricoverato in ospedale con cinque fratture agli arti inferiori, una al polso e una all’osso temporale. È stato quindi sottoposto a vari interventi chirurgici, che hanno salvato la gamba dall’ambutazione e hanno migliorato le sue condizioni. Ma la possibilità di camminare era compromessa, perché la frattura del femore era andata in pseudoartrosi. Nel 2022 si è rivolto a un ospedale molto noto nel Benin, ma i medici hanno ritenuto di non poter trattare la sua problematica.
Sylvain non si è perso d’animo e ha chiesto al cugino don Justin, parroco a Piavola di Mercato Saraceno, se ci fossero possibilità per un consulto ortopedico specialistico in Italia. Il parroco ha contattato il dottor Alberto Gori, anestesista al Morgagni-Pierantoni, che, a sua volta, ha sottoposto il caso al dottor Casadei. Grazie alla collaborazione della Curia e del Vescovo di Cesena, della Caritas e di alcuni amici, Sig.ra Bruna Canali, il dottor Alberto Gori, Iliana Cecchini e il marito dr. Paolo Masperi, è stato possibile raccogliere i fondi per organizzare il viaggio di Sylvain in Italia. "Dopo aver visitato il paziente, gli ho proposto un intervento di ricostruzione protesica per poter riprendere una deambulazione autonoma – spiega Casadei –. Giunto da noi ad aprile, Sylvain è stato operato è gli è stata impiantata una protesi cementata".
Il decorso postoperatorio è stato ottimo, e Sylvain è tornato a camminare senza ausili. "Sono molto contento – afferma Sylvain – La professionalità di medici e infermieri è stata straordinaria. Mi sembra impossibile poter nuovamente camminare, sedermi ed alzarmi. Ora è giunto il momento di tornare a casa e salutare i miei amici. Grazie Italia!".