"La mia voce per il Capodanno in tv"

Federica Lombardi, cantante lirica 33enne, si è esibita allo storico teatro ‘La Fenice’ di Venezia e in diretta Rai

"La mia voce per il Capodanno in tv"

"La mia voce per il Capodanno in tv"

di Maddalena de Franchis

I critici hanno applaudito la sua performance al teatro ‘La Fenice’ di Venezia – uno dei templi sacri della musica lirica mondiale – dove si è esibita in occasione del tradizionale Concerto di Capodanno, trasmesso in diretta su Raiuno il 1° gennaio. Applausi meritati: al suo debutto a Venezia, la soprano forlivese Federica Lombardi, 33 anni, ha magistralmente interpretato, tra l’altro, un ruolo che farebbe tremare i polsi anche all’artista più navigata. Parliamo della celebre ‘Casta diva’, dalla Norma di Vincenzo Bellini: uno dei cavalli di battaglia di Maria Callas, che artisticamente è nata alla Fenice e nel 2023 avrebbe compiuto cent’anni.

Lombardi, che emozione è stata salire per la prima volta sul palcoscenico veneziano?

"Un’emozione immensa, un grande onore. Il concerto di Capodanno è una delle poche, se non l’unica, occasione di visibilità mediatica per la musica lirica: sono felice di sapere che tante persone – compresi i più giovani – abbiano potuto assistere a questo spettacolo. La cultura dell’opera è parte integrante della tradizione italiana, un bagaglio che appartiene anche a chi ascolta tutt’altro genere musicale".

Oltre alla ‘Casta diva’, omaggio a Maria Callas, quali altre interpretazioni ha portato a Venezia?

"Un brano più scanzonato, ’Il Valzer di Musetta’, dalla Bohème di Giacomo Puccini; e il gran finale, il ben augurante ‘Brindisi’ dalla Traviata di Giuseppe Verdi. In quest’ultimo mi sono esibita in coppia con l’altro solista, il tenore Freddie De Tommaso, anch’egli al suo debutto a Venezia".

La stampa di settore la definisce ‘una delle artiste più ricercate della giovane generazione’. Quali sono state le tappe del suo percorso di formazione?

"Il percorso di formazione di un cantante lirico, in realtà, non finisce mai: la ricerca e lo studio continuano per tutta la vita. Ho cominciato a studiare canto a 16 anni, all’istituto musicale ‘Masini’ e, dopo varie masterclass, sono approdata all’Accademia della Scala. Ho debuttato a 24 anni e, da allora, ho avuto il privilegio di cantare in alcuni dei più famosi teatri al mondo, dall’Opera di Vienna al Metropolitan Opera di New York".

Lei è apprezzata soprattutto per i grandi ruoli mozartiani, caposaldo del suo repertorio.

"La scelta del repertorio dipende dalla propria voce e dall’evoluzione negli anni. Finora Mozart mi ha premiata, ora desidero mettermi alla prova con il repertorio del ‘belcanto all’italiana’, che segnò la tradizione melodrammatica del nostro Paese tra Sei e Ottocento".

Fin da giovanissima, lei passa gran parte dell’anno in viaggio. Cosa le manca di Forlì quando è lontana?

"Viaggiare e calcare i palcoscenici più noti al mondo è certamente uno degli aspetti più stimolanti del mio lavoro; eppure, quando sono lontana, mi mancano gli affetti familiari, i miei punti di riferimento, le abitudini. Forlì è minuscola, se paragonata alle grandi metropoli in cui mi reco spesso per esibirmi, ma è proprio la sua tranquillità una delle caratteristiche che amo di più".

A tal punto che lei e suo marito, direttore d’orchestra spagnolo, avete scelto di vivere in città.

"La nostra casa, che riusciamo a vedere solo per pochi giorni all’anno (ride), è qui. Anche lui si trova molto bene a Forlì".