
Una manifestazione di qualche giorno fa a Parigi contro il ’genocidio’ a Gaza
Il consiglio comunale di Forlì chiede il ’cessate il fuoco per Gaza’, l’approvazione di azioni che promuovano la pace E impegna la giunta nella collaborazione internazionale, ma lo fa approvando due mozioni distinte tra maggioranza e opposizione, con un distinguo ulteriore da parte dei rappresentanti di Alleanza Verdi Sinistra e Movimento 5 Stelle. La discussione della mozione presentata dalle opposizioni – che chiedevano una presa di posizione della città nei confronti di quanto sta avvenendo nella striscia di Gaza – non doveva essere l’ultimo punto all’ordine del giorno ma alla fine lo è stato: dopo oltre 5 ore di seduta, infatti, si è deciso di rimandare le altre interrogazioni al prossimo consiglio comunale.
La mozione condannava l’attacco di Hamas del 7 ottobre 2023 e il "genocidio" in atto da parte del governo di Israele, nei confronti dei palestinesi, per poi chiedere alla giunta di operare per la pace, promuovere la collaborazione internazionale e spingere affinché si arrivasse al cessate il fuoco. "Richieste che sottoscrivo pienamente – ha affermato il sindaco prendendo la parola –, anche perché sono cose che il Comune di Forlì storicamente fa, sia con la nostra amministrazione, sia con quelle precedenti". Unità di intenti che però si è esaurita con l’intervento del primo cittadino, in quanto sono arrivati i distinguo da parte della consigliera Daniela Saragoni (FdI), che ha voluto puntualizzare come non si fosse sottolineato a dovere il "vile attacco terroristico", mentre non avrebbe usato la parola "genocidio". Sulla stessa linea anche il capogruppo del partito di Giorgia Meloni, Fabrizio Ragni, mentre un altro capogruppo, quello della Lega, Albert Bentivogli, ha instillato il dubbio che si propenda per "l’antisemitismo".
Precisazioni che l’opposizione si è detta disposta a recepire, almeno nella sua componente Dem. Nel frattempo la maggioranza ha annunciato di aver presentato una sua mozione su Gaza la mattina stessa e ha chiesto di poterla discutere in aula. Dopo due sospensioni dei lavori per cercare un accordo che facesse passare le mozioni, si è tornati in consiglio con un intervento di Diana Scirri, capogruppo di Alleanza Verdi e Sinistra, che ha ribattutto parola per parola alle precisazioni della maggioranza, ritenendo che la parola "genocidio" aderisse perfettamente alla definizione data dall’Onu nel 1948. Parola che però è stata tolta dalla mozione delle opposizioni, per sostituirla con "sterminio". Edulcorata nei termini, la mozione è passata con i soli voti della minoranza, la maggioranza si è astenuta, mentre Avs e M5S non hanno preso parte al voto perché contrari a togliere la parola "genocidio". Poi si è votato per la mozione della maggioranza, che faceva riferimento al conflitto israelo-palestinese, passata con i propri voti e con l’astensione della minoranza.
Matteo Bondi