REDAZIONE FORLÌ

La protesta dei 400 Folla in piazza Saffi: "I fondi servono a noi" E il sindaco li accontenta

Le vittime dell’esondazione hanno manifestato contro la destinazione delle donazioni alle banche. Una delegazione ha incontrato Zattini.

La protesta dei 400 Folla in piazza Saffi: "I fondi servono a noi" E il sindaco li accontenta

Il motivo scatenante della manifestazione, ufficialmente, era la proposta dell’amministrazione di investire il milione e cento dei fondi donati dai cittadini in agevolazioni del credito bancario. In realtà le oltre 400 persone che, ieri pomeriggio, si sono radunate in piazza Saffi, di fronte al palazzo del municipio, erano mosse da molte ragioni: senso di abbandono, frustrazione, paura, rabbia e tanto altro ancora. "Abito in via Sapinia – grida una donna dentro il microfono –. A parte i volontari nessuno ci ha aiutato, e il sindaco ci ha solo dato illusioni. Ora dovete prevenire i problemi che arriveranno in autunno". "Ho dovuto sistemare tutto a mie spese – si commuove una residente del quartiere San Benedetto – e ora non ho più nulla. Non ho avuto nessun aiuto dal Comune, le donazioni spettano a noi". "Come si fa – si scalda un abitante di Villanova – a pensare di dare i soldi alle banche? E chi non ha diritto ad accedere ai mutui? Dobbiamo pensare a chi fa fatica ad arrivare alla fine del mese e dare una mano a loro".

Un intervento dopo l’altro si sommano le testimonianze. C’è chi, da maggio, vive in camper, chi ha visto la propria abitazione riempirsi lentamente d’acqua senza poter fare nulla ("Perché non ci hanno avvertito in tempo? Loro sapevano cosa stava succedendo"), chi ancora vive in Appennino ed è sceso in piazza per parlare del suo frutteto perduto ("Figliuolo ha detto che si agirà subito, ma l’unico ’subito’ possibile sarebbe stato un mese e mezzo fa"), chi ancora parla di ambiente e crisi climatica e della necessità di prepararsi ad affrontare eventi atmosferici estremi. Tra chi prende la parola c’è anche chi ricorda le tre vere vittime dell’alluvione: "Vogliamo ricordare i loro nomi – Adriana, Vittorio e Franco – e ribadire che la loro morte è frutto di errori che si sarebbero dovuti evitare".

Durante gli interventi talvolta i toni si alzano e dalla folla si levano alcuni cori, da "Sindaco, vergogna" fino a un "Fuori, fuori" che testimonia la volontà di guardare in faccia il primo cittadino.

Quest’ultimo, però, ha di fatto davvero incontrato qualcuno dei manifestanti: una piccola delegazione del ’Comitato vittime del fango’ è stata, infatti, invitata in sala giunta per incontrare gli amministratori. Sul finire della manifestazione, mentre i Moka Club sul palco allestito per il ’Mercoledì del cuore’ cominciano già il soundcheck, ecco che tornano per riferire i risultati. La prima a parlare è Alessandra Bucchi, presidente del comitato: "Abbiamo chiesto un tavolo permanente tecnico che ci permetta di avere sempre risposte immediate". Ma il vero risultato, ufficializzato ieri dopo il video messaggio in cui, nei giorni scorsi, il sindaco aveva anticipato una prima retromarcia, è un altro: "Zattini – assicura Loretta Poggi, rappresentante del quartiere San Benedetto – ha assicurato che non pensa più di investire le donazioni come modalità di accesso al credito. Ci ha garantito che valuterà come investire al meglio le risorse".

Sofia Nardi