Lavoro, scatta oggi la raccolta delle firme. Giorgini: "Tema cruciale per il futuro di tutti"

La Cgil lancia una campagna referendaria sul lavoro per contrastare la precarietà e garantire maggiori tutele ai lavoratori, con l'obiettivo di raccogliere almeno 500mila firme per ciascuna delle quattro proposte di quesito.

"Se il lavoro è un punto fermo citato nel primo articolo della Costituzione Italiana, c’è un motivo. Il motivo è che il lavoro è un bene comune, esattamente come lo è l’acqua".

Il riferimento di Maria Giorgini, segretaria generale della Cgil di Forlì-Cesena, entra nel merito della campagna referendaria sul lavoro che da oggi prenderà il via in tutta Italia, Forlì compresa; Giorgini cita infatti l’unica consultazione andata a buon fine nel nostro Paese, dedicata all’acqua. L’obiettivo del referendum è chiaro: stop alla precarietà; più sicurezza negli appalti; tutela contro i licenziamenti illegittimi e abrogazione del contratto a tutele crescenti previsto dal Jobs Act.

"Il punto – ha argomentato Giorgini in un incontro pubblico – è quella di convincere gli italiani, e con loro i forlivesi e cesenati, che la questione lavorativa è un aspetto che riguarda tutti. Solo così si può pensare di vincere sul serio questa battaglia, prima in relazione al numero di firme che intendiamo raccogliere, poi col raggiungimento del quorum referendario".

La campagna partirà oggi, il 25 aprile, ricorrenza apicale nella storia della Repubblica Italiana e si ripromette di raggiungere almeno 500mila firme per ognuna delle quattro proposte di quesito referendario, tutte incentrate sull’ambito del lavoro. "I temi sono cruciali – argomenta Cgil – per il presente e per il futuro dei lavoratori. Riguardano per esempio la sicurezza negli appalti, con l’intento di assegnare la responsabilità solidare in caso di infortuni anche alle aziende committenti. In relazione alla precarietà dei contratti intendiamo limitare il loro utilizzo, garantendo allo stesso tempo pari diritti – e retribuzioni – a lavoratori e lavoratrici".

A riguardo, Cgil cita un ‘gap di genere’ del 32,5% negli stipendi di uomini e donne. A chiudere il cerchio ci sono poi le richieste di reintegrazione nel posto di lavoro in caso di licenziamento giudicato illegittimo e l’innalzamento delle tutele contro la cessazione dei contratti anche nelle aziende con meno di 15 dipendenti. "La raccolta delle firme deve servire anche a sensibilizzare appieno la popolazione sul tema per fare in modo che tutti si sentano coinvolti e tutti vadano a dire la loro nei seggi".

La raccolta firma sarà oggi al parco urbano, a Santa Sofia-Sala (a partire dalle ore 15); la mattina, dalle 10 alle 12.30, a Dovadola, Castrocaro Terme e Portico San Benedetto. Sarà possibile manifestare la propria adesione anche con un computer, attraverso le proprie credenziali Spid. Per i dettagli: www.cgil.it/referendum.

Luca Ravaglia