
Raffaele Montalti, candidato sindaco alle ultime elezioni e capogruppo di ‘La nostra città’ in consiglio comunale
Sono passati sei mesi dall’insediamento della seconda amministrazione guidata dalla sindaca Milena Garavini e per il gruppo di opposizione La nostra città è tempo di fare un primo bilancio. A tirare le fila è il coordinatore Stefano Raggi che ricorda come questo semestre sia stato caratterizzato "dalle dimissioni lampo di un assessore e dal voto contrario, in un paio di occasioni, tra cui il bilancio, della consigliera di maggioranza che ha raccolto più preferenze, Sabrina Olivucci". Raggi riconosce che vi siano ottimi consiglieri e anche assessori in maggioranza, ma il problema è "sempre quello, l’autoreferenzialità della sindaca, Milena Garavini che governa con pugno di ferro".
Ci sono poi progetti specifici che destano preoccupazione per la minoranza. "La loggia della beccheria – spiega Raggi –, che dovrebbe contenere secondo i disegni dell’amministrazione un ristorante, un caffè letterario e spazi per il coworking. Forse un po’ troppa roba e il rischio è di fare un buco nell’acqua". Si chiede poi che fine abbia fatto il ristorante di Casa Artusi, chiuso da quasi un anno.
Raffaele Montalti, ex candidato sindaco, sottolinea come il gruppo sia ancora coeso, "nonostante fossimo stati definiti un’armata Brancaleone" e rimarca come "quando parlavamo noi di spostare gli uffici comunali alle ex scuole De Amicis, non si potesse fare, per poi cambiare idea solo pochi mesi dopo. Stesso discorso per la Polizia locale, con Forlimpopoli che dal 1° aprile tornerà ad avere in capo il servizio, ma in campagna elettorale eravamo degli eretici a dire che il servizio conferito all’Unione dei Comuni era un disastro".
Il problema più grande, però, è dato dalla carenza di personale comunale, dato che "su sei responsabili di settore che dovremmo avere, ce n’è solo una di ruolo e ha chiesto di essere trasferita. La colpa è di Milena Garavini che continua calpestare le competenze che gli uffici hanno, ma che non sono messi in condizione di esprimere. Evidentemente a qualcuno interessa che le cose rimangano così per poter mettere le mani sulle cose che le interessano".
Se il bersaglio di Raggi e Montalti è la sindaca, con l’intervento del consigliere Enrico Zambianchi il mirino si sposta sul vicesindaco con delega alla cultura Enrico Monti, che "dimostra debolezza nel non volersi assumere le responsabilità che gli competono"; ne è un esempio "il questionario per raccogliere i pareri sulla Festa Artusiana, che può essere fatto mille volte da chiunque e che quindi non avrà alcun valore effettivo, senza che chi deve decidere prenda una posizione".
Gianluca Zanoni torna poi ad attaccare su via Saffi che viene definita "una voragine, su cui il Comune da anni non interviene. L’unica certezza è che sono stati stanziati 60.000 euro per realizzare uno studio di fattibilità. Ma non c’è nessun ragionamento su cosa fare della via principale della città. E’ inutile realizzarla con materiali pregiati se poi si intende tenerla col traffico attuale". L’elenco dei progetti di cui "non si sa nulla" è lungo e comprendere "il rifacimento di piazza Trieste: annunciato sui giornali, ma di cui si ignora il disegno progettuale. Lo spostamento della biblioteca alla De Amicis: con che costi? Quando? Il PalaPicci di cui non è previsto l’allargamento del campo da gioco. Nel caso la nostra squadra salga in serie B, come noi tutti ci auguriamo, saremmo costretti a giocare altrove".