MARCO BILANCIONI
Cronaca

Luca Morigi: "In centro serve una zona dedicata agli artigiani. Candidati? Noi bipartisan"

Il presidente di Confartigianato: "Servono più casse di espansione: un territorio senza rischio idrogeologico attrae più investimenti".

Luca Morigi: "In centro serve una zona dedicata agli artigiani. Candidati? Noi bipartisan"

Luca Morigi: "In centro serve una zona dedicata agli artigiani. Candidati? Noi bipartisan"

Luca Morigi, presidente di Confartigianato Forlì, fra poco più di un mese si vota. Quali sono le vostre richieste ai partiti e ai candidati?

"Presto li incontreremo. Noi non siamo in politica ma, dal giorno dopo, siamo pronti a collaborare con chi vincerà. E la nostra prima proposta riguarda il centro storico".

Avete un’idea per il rilancio?

"Creiamo una zona artigianale, sfruttando soprattutto le zone dismesse, a condizioni agevolate. Penso a lavanderie, calzolari, attività di servizio, anche nuove aperture... e il discorso potrebbe essere allargato al commercio".

Quali sarebbero i vantaggi?

"Primo: l’attrattività. Penso a quei mestieri che vanno scomparendo, per i quali il cliente è pronto a muoversi apposta, venendo così in centro storico. Secondo: fermare lo spopolamento, aggiungendo servizi per i residenti ed evitando vetrine chiuse. Le attività coinvolte potrebbero avere agevolazioni dalle associazioni di categoria. Penso anche al fatto che, nella zona individuata e non solo, i parcheggi potrebbero essere gratuiti in alcune fasce orarie".

Credete in una Forlì turistica?

"Sì. Dobbiamo però aumentare le strutture ricettive e alberghiere. Occorre dare la possibilità di ristrutturare alcuni immobili per trasformarli in hotel. Altro punto chiave: raccontare la città e le sue opportunità".

Non basta il San Domenico?

"Penso all’enogastronomia e non solo. Mettiamoci nei panni del visitatore: dove trova le spiegazioni sulla città e su cosa può fare qui? C’è molto oltre al museo. Per esempio, e qui il discorso coinvolge il resto del territorio, il cicloturismo".

Altre priorità?

"Torno sul discorso della ricettività: servono alloggi per studenti universitari. Che è la chiave per poter poi investire su questi giovani. E poi l’aeroporto che, come dico sempre, non è di Forlì ma a Forlì: è qui, ma al servizio della Romagna. Dobbiamo intensificare la collaborazione in particolare con Ravenna".

Trovare manodopera qualificata è sempre un problema?

"Sì, ed è un altro punto su cui sollecitare la politica: investire sulle scuole professionali, mettere in contatto mondo della scuola e quello del lavoro. Per fortuna si è stabilito che possano lavorare gli apprendisti. Ma non basta: c’è chi è costretto a chiudere per il mancato ricambio generazionale. Una battuta: è più facile per un idraulico trovare un avvocato che per un avvocato trovare un idraulico... Confartigianato ha uno slogan che inquadra una sfida per il futuro".

Quale?

"Intelligenza artigiana. Perché le nostre imprese riescono a fare cose che nessuna intelligenza artificiale può realizzare, ancora per qualche centinaio d’anni...".

Un giudizio sul sindaco uscente Zattini?

"Noi abbiamo avuto buoni rapporti con tutti, di qualsiasi colore politico. Gli ultimi 5 anni sono stati caratterizzati da numerose emergenze: diamo atto a Zattini, come ad altri suoi colleghi, di averle affrontate. Una cosa, però: serve un tavolo col mondo economico. Il confronto sui piani urbanistici e le scelte di bilancio è mancato".

In questa tornata sono in pista alcuni esponenti di Confartigianato.

"Lo statuto è cambiato nel 2022, dando la possibilità a chi fa parte dei nostri organi di candidarsi. Per questo c’è Lucia Crispino nella lista civica ‘Forlì Cambia’, Marta Marchi a fianco del sindaco di Modigliana Jader Dardi e Diana Lolli con Milena Garavini a Forlimpopoli. Come vede, c’è la destra e c’è la sinistra... è una loro scelta, che noi rispettiamo. Al di là di questo, penso che porteranno la voce non solo degli artigiani, ma anche dei giovani e delle donne".

Marco Valenti, per tre anni vostro segretario, è candidato a sindaco di Rocca San Casciano.

"Non facendo più parte dell’associazione e dei suoi organi, non è nostro rappresentante".

Confartigianato ha diverse sedi sull’Appennino: lì amministrare è più difficile?

"Penso alla mancanza di tecnici, di figure amministrative, all’Unione dei Comuni che perde pezzi: sì, è più complicato".

Capitolo alluvione: ormai un anno dopo la catastrofe, quali sono le vostre preoccupazioni?

"Innanzitutto, serve un programma di manutenzione che, negli ultimi 10 anni, mi pare che sia venuto a mancare. E questo, attenzione, incide sulla possibilità di investire qui: chi lo farebbe in un territorio a rischio? Pensiamo al fatto che le grandi aziende che vengono da fuori vedono Forlì come un’alternativa, siamo in competizione con altre città. Anche per questo dobbiamo dare sicurezze. E poi... non voglio fare polemiche, ma servono più casse di espansione".