Modigliana riparte La Lega: "Ricostruzione, faremo la nostra parte Consiglio in piazza"

Bonfante, responsabile della sezione locale: "Ci preoccupa che la direzione dell’ufficio tecnico sia rappresentata da una sola persona. In Comune tre operai: non bastano. Ora serve l’aiuto di tutti".

Modigliana riparte  La Lega: "Ricostruzione,  faremo la nostra parte  Consiglio in piazza"

Modigliana riparte La Lega: "Ricostruzione, faremo la nostra parte Consiglio in piazza"

di Giancarlo Aulizio

"Partecipiamo insieme alla ricostruzione" é l’appello lanciato da Chiara Bonfante, responsabile della sezione modiglianese della Lega Romagna, dopo la visita del presidente della Repubblica Sergio Mattarella e alla fine di un mese terrificante per il paese in anticipo su un manifesto di prossima affissione in paese. La Lega, minoranza in consiglio comunale, vuol fare la propria parte con responsabilità non solo verso i propri elettori ma per tutta la cittadinanza, prendendo parte alle discussioni con l’amministrazione sulle gravi problematiche portate dall’emergenza e collaborando per ricostruire Modigliana.

Bonfante, cosa vi preoccupa?

"L’organizzazione dell’Ufficio tecnico, la cui direzione è rappresentata da una sola persona, non può assolvere, senza aiuto tecnico e logistico, a tutte le responsabilità che si presentano. Una sola persona a capo di tutto, per quanto competente e disponibile, crea un ‘collo di bottiglia’ decisionale che non può essere più a lungo tollerato. E poi l’organigramma sul sito del Comune che alla voce operai riporta il numero tre: certamente insufficienti anche per l’ordinario".

Come si risolve?

"Un team di esperti a vari livelli, con precisi compiti attuativi ripartiti per settore. Su viabilità, gestione idrico fluviale, settore agricolo, riclassamento urbanistico, serve trasparenza".

Cos’è mancato?

"La comunicazione di avvenute decisioni, divulgare avvisi o ordinanze solo on line, sui siti o in social media come WhatsApp ha creato confusione o il moltiplicarsi di notizie errate, senza considerare che questa parziale comunicazione ha escluso una grossa fetta della popolazione. Perché non un consiglio comunale in piazza?".

Molti volontari hanno riferito di non essere stati utilizzati e a coltivatori diretti è stato impedito di utilizzare i loro trattori e le motoseghe che maneggiano da decenni, per riattivare in parte la viabilità: in altri comuni è stato concesso.

"Certamente i volontari sono indispensabili, ma vanno organizzati al meglio. Stesso discorso per tutti gli agricoltori che sono in possesso di mezzi idonei di proprietà. Nessuno deve essere scartato: sono una risorsa e abbiamo bisogno anche di loro che meglio di tutti conoscono il territorio".

E’ arrivata molta solidarietà di vario genere a Modigliana, anche da parte vostra.

"Gli amici della Lega di Formello (Roma), grazie all’associazione ‘Stoplastica’ e tramite il consigliere comunale Davide Aresti e volontari, hanno portato generi di prima necessità e mangimi per animali consegnandoli a Roberto Biondi, dirigente della Lega, e a me e subito sono stati distribuiti".

E sulla viabilità distrutta?

"Ci chiediamo perché la strada provinciale faentina, per la frana in località ‘Riva della Pappona’, è stata declassata dalla Provincia a 18 tonnellate massime di portata. Si corrono rischi nel percorrerla e quali saranno le ripercussioni di questa scelta sulle aziende? Invece di spostare la carreggiata verso il piede della rupe, perché non si considera un viadotto? Per il ponte Rosso (fondovalle all’ingresso di Faenza, spesso soggetto a lunghe manutenzioni, ndr) occorre un gruppo di lavoro con le Province di Forlì e di Ravenna e il Comune di Faenza, per studiare una soluzione che dia un collegamento sicuro. Per strade comunali e vicinali occorrono nuovi tracciati e anche mettere in sicurezza gli alvei fluviali".

E la viabilità crollata nelle campagne?

"Le case e i poderi che sostengono e arricchiscono il territorio devono essere raggiungibili ma non possiamo farlo da soli, anche se la maggioranza delle infrastrutture, acquedotto e strade, sono di proprietà comunale, occorre l’intervento di esperti dalle università, enti preposti, associazioni di categoria. I giovani vanno coinvolti nelle scelte perché influenzeranno la loro vita, magari consentendogli di restare nel loro paese. Suggeriamo per loro uno spazio comunale, come la scuola di musica, dove elaborare proposte e soluzioni per l’ente che dovrà ascoltare prima delle scelte decisive sulla ricostruzione. La nostra vuole essere una mano tesa all’amministrazione, perché davanti a questa tragedia non dobbiamo arroccarci ognuno nelle proprie posizioni, nei propri uffici".