VALENTINA PAIANO
Cronaca

Nelle case allagate di via Isonzo. Ancora fango: tutto da buttare. Alea: "Squadre speciali in azione"

Ieri iniziava la raccolta dei rifiuti alluvionati: stesse scene del 2023 in una zona già colpita. La società ha un piano d’emergenza, con gru e operatori a piedi. "Le bollette? Le sospenderemo".

Nelle case allagate di via Isonzo. Ancora fango: tutto da buttare. Alea: "Squadre speciali in azione"

Ieri iniziava la raccolta dei rifiuti alluvionati: stesse scene del 2023 in una zona già colpita. La società ha un piano d’emergenza, con gru e operatori a piedi. "Le bollette? Le sospenderemo".

Forlì si ritrova nuovamente a fare i conti con le tragiche conseguenze delle alluvioni, e con queste tornano a riempire le strade i cumuli di mobili e rifiuti. Dopo le pesanti piogge che hanno colpito la città nei giorni scorsi, Alea ha avviato ieri una raccolta straordinaria, tentando di ripulire i marciapiedi dalle pile di oggetti e detriti ammassati nel corso delle operazioni di svuotamento delle case allagate.

Camminando ieri mattina per via Pelacano e nelle vie limitrofe, un’area già duramente colpita dalle esondazioni del 2023, la desolazione è evidente: divani, lavatrici, passeggini, frigoriferi e sacchi di rifiuti, gonfi d’acqua e fango, si accumulano ai bordi delle strade come pezzi di un puzzle smarrito. Oggetti che un tempo appartenevano alla quotidianità ora giacciono alla deriva, segni silenziosi di una città che fatica a ritrovare il suo ordine. Uno scenario che riporta alla mente l’emergenza vissuta solo un anno fa e che si ripresenta, per alcuni forlivesi, in tutta la sua durezza.

L’esperienza però ha insegnato qualcosa: "Dopo l’alluvione dello scorso anno – spiega Simona Buda, presidente della società dei rifiuti – abbiamo stilato un protocollo per le emergenze in modo da essere subito operativi. Speravamo di non doverlo riutilizzare così presto. Memori della volta scorsa abbiamo lavorato in squadra con l’Amministrazione comunale, i responsabili dei quartieri e la Protezione Civile per individuare le zone più colpite. Ci sono famiglie che ancora segnalano problemi dal 2023".

Ieri gli operatori di Alea hanno iniziato il servizio dalle 5 del mattino fino all’ora di pranzo circa: "Abbiamo attivato quattro gru e un mini-compattatore per le vie più strette e difficilmente raggiungibili dai mezzi più grandi. Accanto a questi veicoli abbiamo aggiunto tre operatori a piedi che coordinano la pulizia, più uno spazzino per le rifiniture. Andremo avanti finché ce ne sarà bisogno. Nonostante la fatica e il dolore, i cittadini dimostrano un grande senso civico, impegnandosi a dividere gli elettrodomestici e altri grandi rifiuti dal resto". Sono garantite le attività ordinarie nelle altre zone della città rimaste all’asciutto. Sul fronte bollette la presidente Buda rassicura: "Andiamo incontro alle famiglie: saranno garantite delle sospensioni o dilazioni dei pagamenti proprio come l’anno scorso. I nostri operatori sono tutti forlivesi quindi ci sentiamo toccati da vicino da queste tragedie".

Nonostante gli sforzi, la sensazione di disorientamento e sconforto è palpabile: la grande ‘mano ferrosa’ della gru per la raccolta dei rifiuti afferra inesorabile i ricordi di una vita o oggetti appena rinnovati dopo lunghi sacrifici. Nella zona di via Pelacano, in particolare, l’acqua è arrivata da più fronti: dal canale adiacente alla ferrovia, dal fiume Montone poco distante e, perfino, dalla rete fognaria. Anche questa volta numerose sono le testimonianze di solidarietà tra i cittadini: giovani volontari, i cosiddetti burdel de paciug, con il badile e gli stivali che ancora mostrano le tracce di fango della scorsa alluvione, vicini di casa che si aiutano a vicenda a ripulire i cortili e, infine, le associazioni del territorio con pompe e idrovore.

Mentre la raccolta dei rifiuti prosegue, rimane viva la questione della prevenzione: le alluvioni, che sembrano ormai un fenomeno ricorrente, sollevano interrogativi sull’efficacia delle infrastrutture e delle misure di protezione adottate finora.