
Operata di un tumore raro: "Intesa vincente tra i reparti"
A Forlì l’approccio terapeutico è sempre più multidisciplinare e integrato. All’ospedale Morgagni-Pierantoni è stato eseguito un complesso intervento di resezione del sacro per un cordoma, tumore primitivo maligno molto raro, che fa parte della famiglia dei sarcomi.
A eseguire l’operazione è stato il dottor Roberto Casadei, responsabile dell’unità operativa di Ortopedia e traumatologia e Massimo Framarini del servizio di Chirurgia e terapie oncologiche avanzate, diretta dal professor Giorgio Ercolani. "La paziente – spiega Casadei –, residente in un’altra Regione, è stata presa in carico all’interno del percorso multidisciplinare di pazienti affetti da patologia oncologica ossea". Da tempo le cure, soprattutto sui malati di tumore, sono messe a punto attraverso le competenze di esperti provenienti da diversi ambiti della medicina: "Il programma – continua Casadei – è stato sviluppato tramite la stretta collaborazione tra la mia équipe, le oncologie del presidio di Ravenna e Rimini, dirette da Stefano Tamberi e Davide Tassinari, e il Centro di Osteoncologia dell’Irst, la cui responsabile è Laura Ridolfi e coordinato da Valentina Fausti".
Quattro gli ambulatori dedicati alla diagnosi e al trattamento di tali patologie sul territorio romagnolo: due a Meldola, uno a Ravenna e un altro a Rimini. "Ogni settimana vengono visitati i pazienti, inviati dai medici di famiglia o da specialisti, affetti da neoplasie ossee e dei tessuti molli. Questo percorso è stato creato per evitare, o comunque ridurre, le possibilità di errore nella diagnosi e nell’adeguata terapia chirurgica di lesioni che sono molto rare e quindi poco conosciute".
L’approccio multidisciplinare permette di prendere in carico il degente in tutte le fasi di malattia migliorando la risposta ai trattamenti e favorendo il tempestivo accesso a eventuali terapie riabilitative. Una presa in carico globale e coordinata: "In questo caso particolare – conclude il primario – l’intervento eseguito alla paziente con cordoma del sacro è l’esempio della corretta modalità di trattamento di queste neoplasie, che prevedono spesso la necessità della collaborazione tra più specialisti per offrire al malato il miglior risultato clinico".