
Sopra, una veduta aerea di Vecchiazzano (foto Cristiano Frasca). . Vicino al corso del fiume Montone, spicca per altezza l’ospedale Pierantoni-Morgagni. Tutt’attorno ci sono aree ancora verdi, ma ad aprile il Comune ha votato sì alla costruzione del cosiddetto Polo H: un supermercato, un ristorante, una casa di riposo
"Se c’è qualcuno che è stato negligente, è proprio la Provincia". Secondo il Comune, in pratica la determina sul Polo H "se la sono fumata": così, rispettivamente, l’assessore all’urbanistica Luca Bartolini e il sindaco Gian Luca Zattini, difendono l’iter seguito per la nuova area commerciale di Vecchiazzano, vicino all’ospedale.
La palese irritazione dei vertici comunali è dovuta al ricorso al Presidente della Repubblica, intentato dalla Provincia di Forlì-Cesena, proprio in merito all’atto amministrativo comunale con il quale si dava la possibilità di costruire un supermercato da 1.500 metri quadrati, un ristorante e una casa di riposo. Il progetto è stato contestato dal comitato No Megastore e altri soggetti. Ma il consiglio comunale approvava la delibera, con i soli voti di maggioranza, il 15 aprile. Occhio alle date: significa che "erano maturati i tempi del ‘silenzio assenso’ – spiega il sindaco –. Cioè avevamo inviato la documentazione alla Provincia e questa, nel lasso di tempo stabilito dalla legge, non ha convocato il Cuav, il comitato urbanistico di area vasta per esaminare il caso".
Documenti inviati all’ente di piazza Morgagni "a giugno 2023" come conferma la dirigente all’urbanistica, Simona Savini. Il parere del Cuav non è arrivato nei 4 mesi successivi: i tempi erano stati prorogati a causa dell’alluvione di maggio 2023. "Questa presa di posizione da parte della Provincia – afferma il sindaco, che non nomina mai il collega-rivale Enzo Lattuca – è una grave mancanza di rispetto nei confronti dei cittadini. L’istituto del ‘silenzio assenso’ è stato introdotto proprio per dare risposte in tempi certi alle richieste delle persone e delle aziende, se ci arroghiamo il diritto di non tenerne conto, torniamo indietro di 50 anni".
Da qui la necessità del Comune di procedere con l’atto: "Ci siamo confrontati con la Regione, che ci ha confermato come, in assenza del parere del Cuav, noi dovessimo comunque procedere perché erano maturati i tempi, altrimenti ci saremmo trovati in difetto e saremmo stati passibili di denuncia da parte del proponente del progetto".
La posizione della Provincia in merito al ricorso – afferma Luca Bartolini di Fratelli d’Italia – "è un attacco politico del sindaco di Cesena, che usa la Provincia come fosse una sezione del Partito Democratico. Come amministratore di Forlì non mi sento tutelato da parte di un presidente così fazioso, che prossimamente dovrà valutare il nostro Pug. Sto infatti valutando di chiedere alla Regione la nomina di un commissario ad hoc".
Il ricorso affermava che il Comune non avrebbe fornito documenti richiesti e, per questo motivo, il Cuav non sarebbe stato convocato. "Non è assolutamente vero – afferma sicuro il sindaco –, le richieste di integrazione sono arrivate quando il silenzio assenso ormai era maturo. È come se una squadra volesse giocare i supplementari quando l’arbitro ha fischiato la fine della gara". Preso atto del ricorso della Provincia, "il Comune difenderà le sue ragioni in ogni sede" è il lapidario commento finale del primo cittadino di Forlì.