
Alcuni dei sacchi pieni di rifiuti abbandonati proprio ai margini della riserva naturale di Scardavilla, a Meldola
Immondizia, gomme, elettrodomestici e, fino a poche settimane fa, anche eternit accatastato alla rinfusa e senza precauzioni. Questo e altro ancora viene quotidianamente abbandonato, a Meldola, in un’area che confina con la Riserva naturale regionale di Scardavilla istituita nel 1991.
I rifiuti, segnalati da diversi residenti, non sono un bel biglietto da visita per questo territorio collinare, tra il Rio della Para oltre Ravaldino fino a Lardiano e racchiusa tra le vie della Collina, di Pergolate (o Sbargoleto), di Scardavilla e del Rio Fracasso. Sovrastata da versanti calanchivi prevalentemente occupata da seminativi e coltivi (vigneti, uliveti, etc) a pratica per lo più estensiva, il territorio è caratterizzato da una elevata pressione antropica per attività agricole e venatorie che "costituiscono il fattore di rischio più marcato per la conservazione del sito" come si legge nel sito della Riserva.
Oggi la riserva si estende su quasi 30 ettari e il suo perimetro in parte coincide ancora con le mura di cinta dell’antico possedimento monastico camaldolese, presente in loco almeno dal Duecento e di quella cerchia difensiva non rimangono che pochi resti nel fitto del bosco. Due i complessi religiosi che hanno intrecciato la storia al bosco, il monastero a Scardavilla di Sotto e il settecentesco eremo a Scardavilla di Sopra, presso il vicino monte Lipone con il rudere della chiesa del Crocifisso su cui insiste un decreto di tutela architettonica. "Il campanile dell’eremo svetta ancora sopra agli alberi, stagliandosi sul profilo del colle, mentre recenti restauri al monastero hanno conservato i tratti più caratteristici come il chiostro e la chiesa annessa".
"L’antico bosco, come si può confrontare nelle immagini scattate dal Pietro Zangheri – precisano alcuni residenti nella zona – è quasi completamente scomparso mentre la chiesa settecentesca di Scardavilla di sopra fu sciaguratamente utilizzata a fini zootecnici da parte di privati. Grazie alle leggi di protezione paesaggistica del comprensorio forlivese del 1980 e poi con l’istituzione della Riserva naturale regionale le cose sono migliorate e seguito della dichiarazione di notevole interesse pubblico della località denominata ‘Scardavilla’, sita nel Comune di Meldola da parte della Regione Emilia Romagna pubblicata nella Gazzetta Ufficiale del marzo 2023".
"Inoltre – aggiungono i residenti – su quest’area insiste il percorso della Via Romea Germanica, consigliato in particolare per i ciclisti che da piazza Saffi a Forlì, oltrepassando la porta e Rocca di Ravaldino e utilizzando la pista ciclabile via dell’Appennino, fino a San Martino in Strada sale sulle colline prendendo la strada di Scardavilla per raggiungere infine piazza Orsini a Meldola".
"Noi pensiamo – concludono gli abitanti del luogo – che l’area debba coniugare la protezione di ambienti naturali significativi insieme ad attività agricole, che ora sono in gran parte affidate a terzisti e colpite dalla invasione delle cavallette, e turistiche. Questa è la vera vocazione del territorio dove viviamo, lavoriamo, che amiamo e che non va cementificato". Niente nuove costruzioni, quindi, ma anche niente abbandoni di rifiuti, in quello che è un appello accorato da parte di chi Scardavilla la conosce e la tutela da sempre.