Avanti con Harper e Perkovic: questa è (per ora) la decisione della Pallacanestro 2.015. Eppure proprio la sconfitta con Nardò ha rivelato che un rinforzo americano servirebbe. Innanzitutto, evidentemente era superficiale l’impressione che la squadra avesse svoltato dopo il trittico di vittorie Rimini-Cantù-Udine, se la penultima ha addirittura dominato al Palafiera. È anche comprensibile che, in un campionato così intenso, ci siano alti e bassi. E allora viene in mente che due anni fa di questi tempi l’Unieuro giocò la più brutta partita della stagione viceversa più bella degli ultimi 30 anni: Chieti (poi retrocessa) arrivò disperata a Forlì e quasi la battè. Ma quando contava, ci pensò Vincent Sanford. Anno scorso, mentre i tifosi erano pronti a fischiare uno scialbo ko interno contro Piacenza, fu Kadeem Allen a risollevare i suoi coi canestri decisivi. Insomma, serve un giocatore che risolve i problemi: giocando un 1 contro 1 quando lo schema non è riuscito, guadagnandosi due tiri liberi, arrivando al ferro con una penetrazione. Vale la pena ricordare che la Pallacanestro 2.015 versione 2024/25 non ha questo tipo di giocatore.
Non lo è Demonte Harper (e si sapeva). Non lo era Shawn Dawson (peccato che il general manager Renato Pasquali non lo abbia capito). Non lo è per costituzione fisica Toni Perkovic. Mentre Daniele Cinciarini ha 41 anni e 9 mesi. Il punto è che la società non porrà rimedio. Il momento propizio era a inizio gennaio, con Forlì ancora attaccata al 4°-5° posto, con tanto tempo davanti: si è preferito autoconsolarsi con la prospettiva del recupero di Dawson, forse il più grande bidone della storia del basket forlivese, che in ogni caso era tecnicamente il giocatore sbagliato.
Qual è l’errore che sta a monte? L’inerzia. Il problema Dawson non è stato affrontato né a ottobre (6 partite con un solo Usa, di cui 3 perse) né a gennaio né a febbraio, quando per due settimane Limoges ha aspettato la cessione di Harper, mossa che avrebbe ‘costretto’ Forlì ad affrontare il problema dell’esterno Usa una volta per tutte. Non si è fatto un po’ per ragioni familiari di Demonte, un po’ pensando che il peggio fosse alle spalle, un po’ perché Forlì non era pronta sul mercato, pur disponendo di un visto e potendo pescare potenzialmente chiunque da qualunque campionato. Guarda caso Limoges ha trovato subito un’alternativa ad Harper (in Germania, per la cronaca). Così come Nardò dopo l’infortunio di Woodson prendendo Russ Smith (era senza contratto, ha segnato 37 punti all’Unieuro). Chi cerca trova, dice il proverbio.
Resta una domanda: com’è possibile che una società che per due anni ha sfiorato la promozione stando con costanza al massimo livello, accetti di rischiare una stagione a centro classifica senza tentare di invertire la rotta? Senza una voce di mercato, una trattativa, un nome sui taccuini.
Marco Bilancioni