
Attacco hacker
Forlì, 11 marzo 2016 - Niente ricette di Pellegrino Artusi e neppure foto delle antiche anfore romane, al loro posto scritte in inglese e arabo di rivendicazione e foto degli effetti dei bombardamenti sulle varie città del Medio Oriente.
Questo è quanto appariva due giorni fa nei siti www.casartusi.it e www.maforlimpopoli.it, dedicati rispettivamente al centro culturale dedicato alla cucina domestica e al museo archeologico Tobia Aldini, che sono stati hackerati dal ‘Tunisian laffaga team’: partigiani della resistenza cibernetica tunisini.
L’attacco informatico non era rivolto specificatamente ai due enti culturali forlimpopolesi, ma ha riguardato il centro dati dove sono alloggiati i domini dei due siti, così come tanti siti internet.
Nella rivendicazione i pirati informatici spiegano la ragione del proprio gesto. Non si definiscono terroristi, ma resistenti, contro gli atti di terrorismo che i musulmani subiscono in Birmania, Palestina, India, Cecenia, Siria, Afghanistan, Iraq, Mali e tutti gli altri scenari caldi in giro per il mondo ad opera di Russi, Americani, mondo occidentale in generale, ma anche da parte di altri musulmani. Si definiscono pacifisti, ma avvisano: «cosa vuoi che faccia se violenti mia sorella e il mio Paese?».
A corredo della rivendicazione vari video e foto degli «atti di guerra e occupazione» nei paesi sopracitati. Dopo poche ore i siti sono tornati alla normalità.