
Addio ad Alberto Antonini. Raccontò la Formula uno. Cinque anni con la Ferrari
Imola e la Formula 1 in lutto per la scomparsa, a soli 62 anni, del giornalista sportivo Alberto Antonini che ha guidato per quasi cinque anni l’ufficio stampa della Scuderia Ferrari. Era malato di leucemia, malattia che aveva affrontato con speranza e caparbietà. Antonini si è spento la sera di giovedì, nel reparto di ematologia del Policlinico Sant’Orsola di Bologna, a pochi giorni di distanza dalla morte del padre Paolo.
Imolese doc, giornalista professionista dal 1992, Antonini ha mosso i primi passi nella redazione della rivista Rombo nel 1986. Ma per un predestinato come lui l’ascesa nel circus d’oro dell’automobilismo è stata solo questione di poco tempo. Un destino inevitabile al cospetto di competenza, passione e di una penna capace di trasformare a misura d’uomo anche l’analisi tecnica più dettagliata di un Gran Premio. Senza dimenticare la straordinaria conoscenza delle lingue straniere. Nel 1990 per lui si sono spalancate le porte della redazione di Autosprint diretta da Carlo Cavicchi e tre anni dopo è iniziata la conta delle ventuno stagioni da inviato per la F1 in giro per il mondo. Esperienza condita dall’approdo in tv: prima in Rai nel 2010 con Pino Allievi poi la consacrazione da opinionista a Sky nel 2013 e 2014. È datata novembre 2014, però, la telefonata che ha cambiato la sua vita. Già perché dall’altra parte della cornetta Maurizio Arrivabene, neo team principal del Cavallino Rampante scelto da Sergio Marchionne, ha puntato forte sul cronista imolese per gestire l’ufficio stampa della Ferrari di F1.
La ciliegina sulla torta alla carriera, conclusa a gennaio 2019 con l’arrivo di Mattia Binotto. Poco meno di cinque anni incastonati nell’era dello strapotere della coppia Hamilton-Mercedes con le Ferrari di Vettel e Raikkonen a inseguire.
"Uomo educato e per bene, un professionista preparato di grande umiltà e umanità (doti non comuni oggi dove tutti si sentono fenomeni), ma soprattutto un caro amico, gli volevo bene", è stato questo il ricordo di Arrivabene su Autosprint. Distrutto zio Giorgio Serra, per tutti il celebre vignettista Matitaccia: "Un ragazzone all’apparenza un po’ strambo ma dalla mente acutissima – ha scritto sui social -. Ho una gran confusione in testa, tanta tristezza e un senso di smarrimento al pari degli altri familiari e di quel mondo delle corse che ha saputo apprezzarlo per la sua bravura e serietà". Per il sindaco di Imola Marco Panieri e l’assessora all’autodromo Elena Penazzi È una perdita che ci rattrista molto e lascia un grande vuoto – hanno detto -. Con la sua professionalità ha dato lustro anche alla città con la quale ha sempre conservato uno strettissimo rapporto. Ci mancheranno la sua grande professionalità così come la sua umanità, la sua pacatezza e simpatia". Uscito dalle stanze del quartier generale Ferrari, Antonini ha lavorato per un gruppo di management monegasco, ha seguito il progetto sanitario Vexatec e scritto sul portale web Formula Passion. Non meno importante il suo contributo editoriale con i libri ‘Màicol. Schumacher in Ferrari: le storie non dette’ (2022) e ‘Vettel. Cavallino senza fili’ (2020). Antonini, che abitava sui colli bolognesi, ha lasciato la moglie Barbara, la mamma Laura e il fratello Piero.
Mattia Grandi