ENRICO AGNESSI
Cronaca

Ampliamento ferrovia . Un altro ‘no’ dei comitati

I cittadini rilanciano dopo il summit in Regione: "Le nostre idee mai valutate"

Un incontro dei comitati

Un incontro dei comitati

"Il tempo delle decisioni calate dall’alto deve finire, e il futuro dei territori va deciso insieme alle comunità, non contro di esse". Così il coordinamento dei comitati contrari al progetto di ampliamento della ferrovia con viadotto e affiancamento del percorso dell’autostrada. L’ennesimo attacco arriva pochi giorno dopo il faccia a faccia tra i rappresentanti dei cittadini e l’assessora regionale alla Mobilità, Irene Priolo.

"Le proposte tecniche alternative avanzate dai comitati, tutte orientate all’utilizzo delle più moderne tecnologie, tra cui la separazione dei flussi alta velocità e alta capacità, l’uso di gallerie artificiali o profonde, l’interramento dei binari e la deviazione delle merci verso direttrici meno impattanti, non sono mai state realmente valutate – protesta il coordinamento –, ma archiviate in nome di una presunta insostenibilità economica, senza alcuna analisi approfondita né documentazione tecnica adeguata".

Il consumo di suolo agricolo, gli impatti ambientali e paesaggistici "vengono rinviati alla fase di progettazione definitiva, minimizzati o ignorati", proseguono i comitati. E aggiungono: "Le risposte fin qui ricevute si sono rivelate tecnicamente contraddittorie e approssimative, confermando la sensazione di un progetto imposto dall’alto e già chiuso, dove la partecipazione pubblica è stata un mero adempimento formale".

In questo senso, nonostante "l’evidente importanza" del porto di Ravenna, "più volte citato come nodo strategico per il traffico merci nazionale ed europeo, nessuna connessione diretta è prevista – protestano dal coordinamento –, né è stata considerata l’ipotesi avanzata dai comitati di deviare il traffico merci lungo la dorsale adriatica, da Rimini proseguire per Ravenna, Ferrara e Poggio Rusco, evitando l’ulteriore congestione del nodo di Bologna, tema che ad oggi, per stessa ammissione della Priolo non ha ancora trovato soluzione".

Quanto ai possibili benefici diretti per il territorio, la loro assenza è "evidente e confermata" secondo i comitati, che ricordano come nel progetto non sia prevista "alcuna nuova stazione per passeggeri a lunga percorrenza, vanificando ogni ricaduta positiva sull’accessibilità". Insomma, un piano "nato vecchio, con soluzioni che non adottano nuove idee e tecnologie", afferma il coordinamento comitati auspicando infine che il commissario per l’opera "voglia davvero esercitare un ruolo terzo, serio e competente, in grado di avviare finalmente un vero confronto basato su dati, alternative e interesse pubblico autentico".