Autodromo di Imola, con la Formula 1 rivive la mitica Tosa: nuova passerella per i vip

Il glorioso Autodromo ha assecondato in tempi record le richieste della Formula 1. Dal 19 al 21 maggio torna il Circus per la quarta volta: attesi 180mila spettatori.

Imola, la Ferrari davanti a una curva Tosa gremita

Imola, la Ferrari davanti a una curva Tosa gremita

Imola, 11 maggio 2023 – Non sarà il circuito di Miami, che per il Gran premio di domenica scorsa ha sfoggiato un paddock nello stadio dei Dolphins, cinquanta aree per gli ospiti vip e un finto yacht club. E di certo il glorioso Autodromo Enzo e Dino Ferrari di Imola, 70 anni festeggiati un paio di settimane fa, non può né vuole diventarlo.

Ma per essere parte della nuova Formula 1 globale, che corre da Oriente a Occidente e costringe l’Europa ad accelerare per tenere il passo con gli impianti ultramoderni, anche il vecchio tracciato del Santerno deve fare i conti con investimenti milionari. A ormai poco più di una settimana dal ritorno del Circus, atteso dal 19 al 21 maggio per la quarta volta dal 2020 (la seconda a porte aperte) dopo un’assenza dal Mondiale di oltre tre lustri, Imola è pronta. Ha assecondato in tempi record le richieste della Formula 1, costruendo in pochi mesi una nuova passerella con tre blocchi verticali in cemento. Un’opera lunga 180 metri e larga tre, costata 2,5 milioni di soldi pubblici, che consentirà agli ospiti vip di muoversi in libertà senza passare dal paddock. In parallelo, si continua a lavorare per accogliere al meglio i 180mila spettatori attesi nell’intero fine settimana (50mila in più del 2022), metà dei quali arriveranno per la gara di domenica 21. I più giovani, il Circus promette di catturarli grazie a un ‘Fan Village’ modello luna park dei motori con tanto di ruota panoramica alta 32 metri. Ma il circuito del Santerno è roba seria. È stato teatro delle gesta di Lauda, Villeneuve, Senna e Schumacher. E vive di passione per la Formula 1. Così, mentre si moltiplicano le (costose) tribune provvisorie allestite per l’occasione attorno al tracciato, i vertici dell’Autodromo provano a difendere l’anima di questo sport.

L’ormai ex tribuna ecologica della Tosa, che non ospita il popolo della Formula 1 dal 2006, riaprirà almeno in piccola parte dopo il primo lotto dei lavori di riqualificazione. All’inizio si pensava di ripristinare subito tutti i 10mila seggiolini esistenti, ma siccome il tempo stringe e l’investimento da portare a termine (sempre soldi del Consorzio pubblico Con.Ami) si annuncia oneroso, si è deciso almeno per quest’anno di riportare la zona a prato aprendola a duemila persone. "C’è stato un grande sforzo per ricavare nuovi posti nei settori ‘popolari’", rivendica Gian Carlo Minardi, oggi presidente di Formula Imola, società che gestisce l’Autodromo, ma dalla metà degli anni Ottanta a quella dei Duemila alla guida dell’omonima scuderia protagonista del Circus che fu.

Insomma, alla Tosa non ci sarà il colpo d’occhio di quando Schumacher faceva impazzire il popolo della Rossa, ma la zona tornerà ad animarsi. Un po’ come a voler dimostrare, proprio come la Ferrari in crisi di risultati, che seppure tra le difficoltà Imola ce la mette tutta (e lo stesso si spera faccia il Cavallino) per stare al passo con chi ha più spinta nel motore e milioni in cassaforte.