Bigiotteria non a norma, maxi-sequestro

La Guardia di Finanza di Bologna ha sequestrato merce non sicura in un negozio gestito da un cinese, privo dei requisiti di conformità e sicurezza. Il titolare è stato segnalato alla Camera di Commercio. Attività di controllo continuerà.

I finanzieri del comando provinciale di Bologna hanno sequestrato circa mille prodotti di elettronica e bigiotteria in un esercizio commerciale del circondario gestito da un cinese. La merce in questione, benché pronta per la vendita, è stata ritenuta dalle fiamme gialle non sicura in quanto priva dei requisiti di conformità e sicurezza previsti dalle normative.

In particolare, l’attività di prevenzione e repressione delle violazioni in materia di sicurezza dei prodotti, eseguita dai militari della compagnia di Imola e svolta nell’ambito delle ordinarie attività di controllo economico del territorio, ha impedito la vendita di prodotti privi dei contenuti minimi d’informazione e di tutte le altre indicazioni riferibili alla composizione e all’eventuale presenza di sostanze nocive per la salute che avrebbero generato circa 4.500 euro di profitti illeciti.

Le anomalie riscontrate, tra cui l’assenza della marcatura Ce (sinonimo di qualità certificata), hanno fatto scattare l’immediato sequestro amministrativo e la segnalazione del titolare dell’esercizio alla Camera di commercio di Bologna.

Il sequestro arriva a un paio di mesi di distanza dal precedente blitz, risalente appunto a inizio febbraio e molto simile a quello di ieri per modalità ed esiti dell’intervento, attraverso il quale la guardia di finanza aveva ritirato dal mercato più di mille articoli di bigiotteria varia, orologi e palloni da calcio privi dei requisiti di conformità e sicurezza. Anche quella volta, a finire nei guai era stato un cinese titolare di un negozio nel circondario.

Pure in quella circostanza, il titolare dell’esercizio commerciale in questione era stato inoltre segnalato alla Camera di commercio di Bologna per una serie di violazioni per le quali è prevista una sanzione amministrativa che va da un minimo di 516 ad un massimo di 25.823 euro.

L’attività di prevenzione e repressione delle violazioni in materia di sicurezza dei prodotti, svolta dalla guardia di finanza nell’ambito delle ordinarie attività di controllo economico del territorio, verrà portata avanti anche nelle prossime settimane.