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Bobby Solo in concerto "Cantare e suonare? Mi diverte più ora di quando ero giovane"

L’artista si esibirà domani sera al Giaz Cafè di viale Terme: "Tornare qui in Emilia-Romagna sarà un piacere autentico e ancora di più in un locale che punta sulle performance live".

Bobby Solo in concerto "Cantare e suonare? Mi diverte più ora di quando ero giovane"

"La verità è che mi diverto a suonare e cantare oggi molto più di quando ero giovane. Agli esordi cantavo in playback, ora vado in tv solo dove posso cantare live".

Non fosse l’anagrafe a raccontare quanta vita artistica ha già messo alle spalle, Bobby Solo, domani sera in concerto alle 21. 30 al Giaz di viale Terme nella splendida terrazza che s’affaccia sul Lungo Sillaro, parrebbe un ragazzino appena uscito ebbro di musica da un locale sulle sponde del Mississipi, quei locali densi di fumo, di note blues e di ritmi afroamericani.

Musicalmente, in fondo, la sua palestra è stata quella, con le eco che arrivavano anche a migliaia di chilometri di distanza: "Di Elvis quello che amavo non era tanto il personaggio, ma la sua storia di bianco nato tra neri in un quartiere povero di Mississippi, circondato da blues, country, jazz. Ecco, quella è sempre stata la mia musica, quella più vicina a me. Ed è anche quella che canto da almeno 25 anni a questa parte, rock e un blues rozzo, sporco, anni ’50".

A renderlo celebre è stata però un’altra musica, altre note. Con ‘Se piangi e se ridi’ e ‘Una lacrima sul viso’, solo per citare due dei suoi più grandi successi, Bobby ha raggiunto le vette della discografia italiana, ma è stata, ci ride su, anche la sua (piacevole) condanna.

"Solo l’amico Red Ronnie mi invitava a fare rock e blues nelle sue trasmissioni – racconta – Nelle altre reti nazionali mi invitavano, garbatamente ma fermamente, a suonare i miei successi, senza ‘mescolarmi’ con altri generi musicali". Così, Bobby, pare abbia imparato a divertirsi davvero sul palco solo dopo i 50 anni. "A 19 anni ero timido: quando trovai sul mio stesso palco a Sanremo mostri sacri come Paul Anka non mi usciva la voce, e chiesi di cantare in playback. Ora dove mi chiedono di cantare in playback, declino l’invito. E dire che l’età l’avrei, per cantare in playback", sorride.

A quasi 80 anni domani tornerà in Emilia Romagna e, giura, riaffioreranno un mare di ricordi. "Con Rita (Pavone, ndr), Mina, Morandi e gli altri miei colleghi, la musica si suonava sempre e solo dal vivo, e per lo più nelle balere. E balere significa Emilia Romagna. Tornare sarà un piacere vero, autentico. Ancora di più farlo in un locale come il Giaz che punta proprio sulla musica dal vivo, in un’epoca di social e di visualizzazioni su youtube".

Non vede l’ora Bobby Solo, già scalpita pensando a domani sera. "Aprirà la serata la band di Luca Bruno, scrivetelo, sono proprio bravi. Poi arriverà ‘zio’ Bobby, dico zio anche se sono ormai nonno di 8 nipoti. Impegnativo il mestiere di nonno? Solo a Natale quando devo fare i regali – scherza –. La verità è che quando smetterò di cantare magari mi verrà voglia di aprire un asilo. Amo i bambini, il loro entusiasmo, la loro allegria".

Claudio Bolognesi