Cavini: "Alle feste il Pd rispetterà le regole"

Il responsabile dell’organizzazione: "La partita elettorale si vince sui contenuti, non vogliamo cadere in queste trappole"

Migration

di Andrea Bonzi

"Noi, di sicuro, non vogliamo provocare né creare polemiche. Non vogliamo cadere in queste cose. Faremo in modo che, sul palco delle nostre Feste, emergano il confronto e le proposte concrete". Rino Cavini, 77 anni, ex sindaco di Castel Del Rio per 10 anni e ora responsabile organizzativo della federazione imolese del Pd, risponde così al polverone sollevato dai paletti del prefetto di Bologna, Attilio Visconti, che, riferendosi in particolare alla Festa de l’Unità che partirà il prossimo 25 agosto al Parco Nord, ha invitato al rispetto della par condicio. In sostanza, niente bandiere né comizi in un’area che è suolo pubblico, questo è il succo del suo intervento.

Cavini, rispetterete questo richiamo del prefetto?

"Staremo alle regole, a partire dalle bandiere di partito. Sappiamo bene che, quando si è in regime di par condicio non si possono lasciare ’santini’ elettorali e simili. Non vogliamo uscire dalle righe, perché non è violando le regole che si vince questa campagna elettorale".

Già, questa campagna così particolare, estiva e breve, come l’avete affrontata a Imola?

"Le do un dato. Il 5 agosto scorso, era un venerdì sera, in una tensostruttura abbiamo fatto l’assemblea del gruppo dirigente e degli iscritti. C’erano 110 persone, più anziani che giovani, certo, ma come lancio della campagna elettorale non è poco. Sabato 27 alle 19, al Prato della Rocca di Imola, ci sarà il via ufficiale, con tutti i nostri amministratori comunali, e con Manca e la Marchetti. Per il 29 ho già convocato i segretari di circolo: c’è una bella mobilitazione gliel’assicuro. La sfida è molto dura, non lo nascondo, ma proprio questo incentiva il desiderio di far bene".

Anche voi, però, avete ridotto le Feste: quella grande del Lungofiume appare un po’ un ricordo...

"C’era il Covid, ma intanto ne abbiamo fatte più dell’anno scorso, ma quella primaverile del centro La Stalla, quelle, a giugno, di Ponticelli e Borgo Tossignano e ancora, a luglio, di Casalfiumanese, sono andate bene. Ora ci aspettano l’appuntamento di Medicina, dal 26 al 28 agosto e dal 2 al 5 settembre, e quello in Pedagna dal 9 al 12. In un week end di ottobre, infine, faremo la festa della Federazione, alla Cittadella di Bubano. Non torneremo ai tempi della Festa del Lungofiume, io feci la prima con Giuliano Poletti segretario, nell’82, ma rispetto al recentissimo passato è un rilancio".

Non è che trovare volontari è più difficile oggi, soprattutto se giovani?

"In realtà abbiamo visto un aumento dei volontari: la federazione imolese, che comprende al suo interno i dieci Comuni del Circondario, può contare su duemila persone disposte a lavorare alle feste. Nelle prime feste che abbiamo fatto questa primavera, poi, ci ha sorpreso la presenza di giovani volontari, che stavano lì dall’inizio alla fine. È il passaparola che ha funzionato: in fondo è un modo di stare con gli amici".

La conferma di Manca come candidato è un riconoscimento per voi?

"Assolutamente. Mi sembra che, dal Dopoguerra, Imola abbia sempre avuto almeno un rappresentante: se non ci fosse stato, sarebbe stato una delusione. E poi Manca ha dato un bel contributo in questi anni, se lo merita".