Come dìfendere le ciliegie dalle larve

Come dìfendere  le ciliegie  dalle larve

Come dìfendere le ciliegie dalle larve

Un insetto molto dannoso per le ciliegie è rappresentato dalla cosiddetta mosca, classificata scientificamente come Rhagoletis cerasi; ad eccezione delle varietà precoci tutte le altre ciliegie coltivate risultano più o meno soggette all’attacco che consiste in una profonda alterazione estetica e materiale del frutto. Le partite contaminate subiscono forti deprezzamenti anche perchè, per legislazioni fitosanitarie internazionali, sono escluse dalla esportazione. Inoltre le ciliegie bacate sono pregiudizievoli dal lato igienico, in quanto le larve possono provocare dolori viscerali. I danni interessano esclusivamente i frutti i quali spesso cadono ancora immaturi oppure, se maturano, marciscono rapidamente e, pertanto, sono poco serbevoli. Occorre considerare che, se si riscontrano in determinate annate percentuali di infestazioni molto elevate, l’incidenza economica della attività di questo fitofago è di prima grandezza. I danni sono provocati dalle larve le quali si presentano di colore bianco cremeo e si nutrono della polpa delle ciliegie, scavando gallerie irregolari e dirigendosi a volte nella zona dove si inserisce il picciolo; in tal modo in breve tempo causano la caduta dei frutti. Le ciliegie contenenti le larve si riconoscono facilmente dopo qualche tempo, sia in quanto acquisiscono un colore brunastro, sia perchè la cosiddetta polpa diviene debolissima e cedevole al tatto. Dette larve, dopo un periodo che varia da dieci a trenta giorni, raggiungono la maturità, abbandonano le ciliegie e si lasciano cadere al suolo; quindi penetrano nel terreno a poca profondità e in brevissimo tempo si racchiudono in particolare formazione da cui sfarfalleranno gli adulti nella primavera successiva.

Come interventi di difesa, è ben innanzitutto, raccogliere e distruggere tutte le ciliegie cadute al fine di evitare la propagazione del loro ciclo biologico, oltre alla somministrazione di principi attivi appositamente prescritti dai protocolli disciplinari di lotta guidata ed integrata.

Luigi Marchetti, fitopatologo